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Giacomo Mancini

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MONASTERACE (REGGIO CALABRIA) – Al centro di aggregazione giovanile “Rocco Lombardo” la presentazione del libro di Paride Leporace, dal titolo “Giacomo Mancini – Un avvocato del sud”. Una sorta di racconto con aneddoti pubblici e privati della vita del grande segretario socialista, legato alla sua Cosenza ma anche al resto della Calabria.

Nella serata, organizzata dall’associazione Monasterace Arte del presidente Palmiro Spanò con il patrocino del Comune, Leporace ha dialogato con i relatori di giornata che imbeccati dal moderatore dell’incontro, il giornalista Pietro Melia, hanno parlato della figura di Mancini soffermandosi anche su esperienze personali avute con lui. Saluti istituzionali del vicesindaco Andrea Calabrese.

Il consigliere comunale Pino Quaranta è intervenuto in rappresentanza dell’associazione Monasterace Arte e ha parlato del rispetto, sia pure da ex democristiano, per un avversario politico di prestigio come Mancini e nel raccontarne la sua figura ha letto una missiva che lo stesso Mancini ha inviato a Palmiro Spanò, assente per motivi personali alla presentazione, una missiva in cui l’ex politico socialista ha scritto il testo con cui si è rivolto all’allora ministro dell’Istruzione Sergio Mattarella per parlare di una vicenda giudiziaria afferente lo stesso Spanò allontanato ingiustamente all’epoca dal suo lavoro a scuola e poi grazie a questa missiva reintegrato in servizio.

Di esperienza vissuta accanto a Mancini ha parlato Totò Palamara, ex segretario del Psi di Monasterace, che ha raccontato tanti aneddoti ricordando anche di suo padre Domenico Palamara e del compagno socialista Rocco Pacicca e delle ingiuste offese alla figura dell’ex sindaco di Cosenza e auspicando che il comune monasteracese intitoli una via al vecchio leone socialista. Ciccio Macrì, avvocato e ex sindaco di Marina di Gioiosa, ha raccontato la sua conoscenza e anche l’ispirazione avuta da lui e da tanti compagni socialisti soffermandosi su questioni inerenti all’organizzazione politica socialista.

Non poteva mancare il tema del garantismo caro a Mancini e affrontato con minuzia da Ilario Amendolia giornalista e scrittore, che ha parlato sia dei tempi passati che della situazione attuale in cui il giustizialismo la fa da padrone e da Giacomo Mancini ex parlamentare e assessore regionale e nipote del protagonista del libro che si è soffermato sul carattere forte e risoluto dell’amato nonno criticando le istituzioni che in venti anni non sono riusciti a ricordarlo come meritava.

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