"Flower Bomber" di Bansky
2 minuti per la letturaSABATO 4 dicembre alle 11.30, presso il Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria, si svolgerà la presentazione e l’inaugurazione della mostra “BANKSY sullo Stretto. Arte e impegno civile”.
Il progetto espositivo a cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, prodotto e organizzato da MetaMorfosi Eventi in collaborazione con la Città Metropolitana di Reggio Calabria, porterà in riva allo Stretto da domenica 5 dicembre a sabato 26 febbraio 2022, l’opera del misterioso artista originario di Bristol considerato a livello mondiale uno degli artisti tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro secolo.
Interverranno alla presentazione: Carmelo Versace, vicesindaco metropolitano, Filippo Quartuccio, consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi Eventi e Stefano Antonelli, curatore della mostra.
Anche chi non segue le vicende artistiche conosce l’artista Banksy, attivista politico e genio del marketing, il quale fa parlare di sé oscurando la sua identità. “Banksy” è un marchio registrato nel 2008, legalmente rappresentato dalla società Pest Control Office Limited di Londra, che lui avrebbe costituito per fini non commerciali.
Il “writer blu”, da artista anti-sistema dell’arte, non solo avrebbe registrato il suo nome per certificare l’autenticità delle sue opere, ma soprattutto per evitare che mercanti e gallerie d’arte lucrino sul suo lavoro, essendo egli un artista pubblico, artista del popolo che produce arte con finalità etiche.
“Flower bomber” è una delle opere più note di Banksy, apparsa per la prima volta in un murale a Gerusalemme nel 2005. Raffigura il frame di una scena di guerriglia urbana: un manifestante sta per lanciare dei fiori al posto di una pietra o di una bottiglia molotov.
Pertanto Banksy realizza clandestinamente dei murales nelle periferie degradate delle grandi città, al fine di portare l’arte vicina a quel popolo che non frequenta musei e gallerie, lottando così, a suo modo, contro le élite culturali.
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