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Ci sarà anche Pino Mammoliti, mezzo secolo di impegno politico nella Dc di Locri e avvocato, di recente assolto dall’accuso di concorso esterno in associazione mafiosa, dopo essere stato condannato in primo grado a tre anni nel rito abbreviato che ne aveva chiesto dodici di carcere nel processo Mandamento, all’insolita festa della Liberazione che si svolgerà nella Locride con un minitour che dal 23 al 25 aprile toccherà Africo, Locri Epizefiri e Siderno.

Titolo manifesto “La Liberazione continua. Dagli stati di emergenza allo Stato di Diritto. In Calabria e non solo”. Ad organizzare tutto ci ha pensato Vladimir Rosario Condarcuri che festeggia 24 anni della sua rivista “La Riviera”.

Il pretesto è dato da un libro non pubblicizzato nei talk show televisivi “Quando prevenire è meglio che punire. Torti e tormenti dell’inquisizione antimafia” che racconta storie di imprenditori estranei alla mafia condannati da misure interdittive, di misure di prevenzioni antimafie, di comuni sciolti per infiltrazione mafiosa, promosso dall’associazione di area radicale “Nessuno tocchi Caino” che da qualche tempo offre visibilità ai protagonisti di queste storie drammatiche cui i media danno poco spazio.

Saranno presenti all’iniziativa i rappresentanti più autorevoli dell’associazione: Rita Bernardini, Sergio D’Elia, Elena Zamparutti che daranno vita a tre panel molto vibranti per presenza garantista: gli scrittori Gioacchino Criaco e Mimmo Gangemi, il deputato Enza Bruno Bossio, sindaci ed ex sindaci, il giornalista Pasquale Motta di recente prosciolto da ogni accusa da una controversa vicenda mafiosa, il polemista molto sensibile al tema Ilario Ammendolia, l’ex senatore Pietro Fuda , rinviato a giudizio per concorso esterno quando esercitava il ruolo di sindaco a Siderno nella sciolta amministrazione comunale. La giusta iniziativa sulla Giustizia mostra solo una falla.

Nell’ampio numero di relatori non contempla magistrato o sostenitori della linea emergenziale per nulla minoritaria in Calabria, sarebbe stato meglio per avere un confronto serrato. Ma l’iniziativa è lodevole perché affronta un tema cruciale dei diritti civili cui si sente molto il bisogno di discutere e di agire per correggere molte storture. Cosimo Cherubino, capogruppo regionale del Psi, assolto dopo 12 anni, dopo averne trascorsi 4 in carcere.

Solo uno degli ultimi casi. Qualcosa non funziona. Ben venga il confronto sulla Liberazione dall’Inquisizione carceraria che colpisce troppi innocenti.

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