Il porto di Gioia Tauro
3 minuti per la letturaLa Calabria è andata all’Expo di Dubai. Il governatore Roberto Occhiuto ha puntato tutto sul Porto di Gioia Tauro. “Niente più sole, mare, ‘ndujia” come ha scritto il nostro Massimo Clausi (LEGGI).
Due sono state le novità dalla kermesse dell’avveniristica metropoli con grattacieli e fontane nel deserto.
A parlare delle questioni dell’infrastruttura, il procuratore Nicola Gratteri, zar supremo della lotta alla ‘ndrangheta e al malaffare.
Occhiuto a Dubai, ha voluto dare parola ad una sorta di Rudolph Giuliani, il procuratore federale che dichiarò guerra al crimine a New York. Un pretesto per ribadire che “La ‘ndrangheta mi fa schifo” (dovrebbe essere scontato ma in Calabria i politici devono ancora dirlo) e che la mafia non frena gli investimenti grazie a Gratteri. Il quale ha detto “alla ‘ndrangheta ci pensiamo noi. Voi pensate alle infrastrutture”.
Gratteri oggi è un testimonial della Calabria, ma anche l’uomo che sferza la politica nazionale sulle istanze della sua regione.
Gratteri nel suo intervento ha anche molto apprezzato il professor Ernesto Galli della Loggia, il quale a Dubai ha detto: “Ritornare al Mediterraneo, come impone tutto lo sviluppo geopolitico, commerciale e mondiale, significa ritornare al sud e in particolare alla Calabria, che con il porto di Gioia Tauro rappresenta un caso esemplare di quello che potrebbe essere lo sviluppo portuale dell’Italia” (FONTE).
Un bel cambio di vedute sulla Calabria per l’autorevole intellettuale del Corriere della Sera spesso fustigatore delle nostre pecche. Nel 2014 in occasione di una sua venuta a Reggio Calabria disse “Qui la classe politica ha scarsa onestà, scarso senso civico, scarsa partecipazione”.
Qualche anno dopo l’incipit sul Corsera era stato “Ma non si sono ancora stufati i calabresi di essere calabresi?” e potremmo citare molte altre apocalittiche visioni dei nostri luoghi e del nostro essere (FONTE).
Ci pare di capire che la svolta di Galli Della Loggia si debba ad una sua recente visita a Gioia Tauro insieme allo storico Aldo Schiavone, in cui i due intellettuali hanno constatato le virtù progressive del luogo calabrese un tempo oscurato dai Piromalli. Benedetta sia la trasferta pagata da Mondadori ai due professori che ha commissionato loro un volume sul Mezzogiorno produttivo. Un’altra bella novità.
Non per essere guastafeste. Ma segnaliamo che da tempo questo giornale denuncia un pasticcio catastale molto kafkiano che impedisce la realizzazione di una bretella ferroviaria al Porto impedendo l’intermodalità subitanea.
Sempre su Gioia Tauro, ieri abbiamo appreso a Torino, non a Dubai, dall’amministratore dell’Irin, che lo Stato deve valutare il sì già dato dalla Calabria al rigassificatore necessario per l’emergenza energetica.
Gratteri e Galli Della Loggia, a questo punto, spendino le loro autorevoli voci per questi due tasselli fondamentali per lo sviluppo di Gioia Tauro.
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