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Il piroscafo Torino

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CATANZARO – Una visita guidata suggestiva e fuori dall’ordinario: un’immersione per osservare il relitto del piroscafo Torino che giace in fondo al mare Ionio a Melito Porto Salvo tra i 2.50 e i 7 metri di profondità e che ha ottenuto la di dichiarazione di interesse culturale dal ministero della Cultura.

La visita guidata è organizzata dal segretariato regionale del ministero della Cultura per la Calabria in due giornate, oggi sabato 25 giugno e sabato 16 luglio in occasione delle aperture straordinarie dei luoghi del MiC.

L’invito è rivolto ad appassionati e curiosi sul lungomare dei Mille davanti al Museo Garibaldino a pochi metri dalla battigia, per una uscita nuotando in superficie.

«L’interno del piroscafo – scrive il segretariato in una nota- conserva buona parte della sala macchine, la struttura interna dello scafo, una parte dell’artiglieria, è conservato infatti in situ un cannone in lega di ferro. Le visite in snorkeling, guidate da un funzionario archeologo subacqueo e dal nucleo carabinieri subacquei di Messina, consentiranno una visita in immersione nella cultura del risorgimento italiano».

Le attività si svolgono sinergicamente tra gli istituti del ministero – segretariato regionale, soprintendenza Abap per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, nucleo carabinieri Tpc Cosenza e nucleo carabinieri subacquei-Messina, capitaneria di Porto-Guardia Costiera.

La storia dell’affondamento del Piroscafo Torino

La vicenda del piroscafo Torino si consumò la notte tra il 18 e il 19 agosto 1860 quando Giuseppe Garibaldi con circa 3.500 camicie rosse, a bordo dei due piroscafi Torino e Franklin, partì dalla Sicilia allo scopo di eludere il pattugliamento della flotta borbonica. Garibaldi era sul Franklin, mentre Bixio era imbarcato sul piroscafo Torino. Nonostante il Torino si fosse arenato sulla spiaggia di Rumbòlo a Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria, tutti gli uomini riuscirono a sbarcare. Fu successivamente oggetto di cannoneggiamento da parte della Marina Reale Borbonica. Da allora l’imbarcazione giace sul fondale.

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