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REGGIO CALABRIA -Tra novità e furibonde polemiche, il Museo dei Bronzi resta al centro delle cronache. Stamattina intervenendo su Rtl 102.5 il premier Matteo Renzi ha definito «una follia» l’idea di portare i Guerrieri a Milano per l’Expo. «Piuttosto aiutiamo a valorizzare la Calabria», ha aggiunto, ricordando che lui stesso, quando era sindaco di Firenze, ha fatto viaggiare capolavori verso il Giappone: «Un conto è prendere opere italiani e portarle in giro al mondo – spiega il premier – ma per quale motivo dovrei spostare i Bronzi a Milano? Piuttosto dovrei portare i visitatori dell’Expo da Milano a Reggio, perché ho bisogno di valorizzare la Calabria. A mio giudizio questa vicenda qui non ha alcun senso, ma poi decideranno gli organi competenti». Tra l’altro, ha sottolineato, «tra poco la città avrà un nuovo sindaco e la Regione un nuovo governatore e dobbiamo aiutarli nel loro lavoro».

Le dichiarazioni di Renzi sono state accolte con una nota polemica dal governatore lombardo Roberto Maroni, grande sponsor della trasferta dei bronzi insieme a Vittorio Sgarbi: “Fa i capricci”, ha dichiarato l’esponente leghista riferendosi al premier.

SI COMPLETA ALLESTIMENTO DEL MUSEO – Proprio oggi intanto a Roma, a cinque anni dall’inizio dei lavori per 33 milioni di euro, arriva la tanto attesa firma: partono ufficialmente i lavori per il riallestimento di tutto il polo. E, garantisce il direttore tecnico dei lavori Francesco Buonfantino, al Quotidiano, «finiremo nei tempi previsti: a febbraio il Museo aprirà completo». Una notizia attesa da anni, insomma, ma che in questo frangente rischia di restare in sordina nel fuoco incrociato della “crociata” Expo 2015. 

LA ZANZARA CHE RIEVOCA IL DUCE – Sempre in radio ha gettato ieri sera benzina sul fuoco, con parole dure come pietre, Giuseppe Cruciani, dai microfoni de “La Zanzara” di Radio 24: «Devono metterli su un treno e farli viaggiare in tutte le città, come faceva il duce. I carabinieri e la Finanza, anche i forestali, che lì ne hanno tanti, devono toglierli ai calabresi che non sanno gestirli. Non li vede proprio nessuno lì- incalza Cruciani facendo l’occhiolino a “Vittorione” (Sgarbi) – non prendono una mazza di quattrini a Reggio. Da Milano arrivare a Reggio? Ma se è un’odissea – continua – e poi perchè i Bronzi devono essere dei calabresi? Vanno sequestrati. Non li sanno gestire. Non li vede nessuno». 

I NUMERI DA RECORD A REGGIO – La soprintendente archeologica Simonetta Bonomi, ancora prima della furibonda arringa di Cruciani, dati alla mano, mostra numeri record in riva allo Stretto.

Lei che, in seguito alla riforma Mibact, annunciava ieri anche la decisione di non rimanere più neanche alla soprintendenza e di lasciare la Calabria. «Tanta amarezza. Dalla scissione del Museo che avrà un suo direttore proprio quando sta per riaprire completo alle polemiche incessanti. Io vado via. Ho deciso». 

I dati dalla soprintendenza parlano di numeri «che non si vedevano da almeno dieci anni al Museo dei Bronzi» dice Roberto Laruffa, che da un decennio gestisce il bookshop del Museo alla soprintendente. Ed eccoli allora i numeri forniti al Quotidiano da Palazzo Piacentini: «L’incasso lordo del solo agosto è di 127.075 euro e l’incasso netto per il Mibact è di 109.919,88 con 40.247 visite». «A luglio i visitatori totali erano stati 16.661, di cui a pagamento 10.310. L’introito netto è stato di 42.431,71 euro. In luglio – chiarisce poi la Bonomi – hanno cominciato a pagare gli ultrassessantacinquenni. A giugno i visitatori totali erano stati 14.257, di cui a pagamento 6.435. L’introito netto è stato di Euro 27.169,16». Dal 1° gennaio al 31 agosto 2014 i visitatori sono stati in tutto 178.065, paganti 66.958. L’introito netto per il Mibact nello stesso periodo è stato di 271.385,61 euro». 

Per capire cosa sia successo, basti pensare che nel 2008 gli ingressi in un anno intero si erano fermati a 130.696. Dunque ben 48.000 in meno in quattro mesi in più di tempo. Per la Bonomi questi dati «fanno cadere la polemica di Sgarbi perché dimostrano che visitatori ce ne sono invece tantissimi. E tanto si potrebbe ancora fare».

DENUNCIA CONTRO LE “VIOLENZE” DI SGARBI – In difesa di Simonetta Bonomi, interviene il presidente della Commissione di vigilanza della Regione, Aurelio Chizzoniti, che ha presentato denuncia formale alla procura di Milano contro quella che ha indicato come “violenza privata” da parte del critico Vittorio Sgarbi nelle sue esternazioni contro la soprintendente. 

Controquerela di Sgarbi che accusa Chizzoniti di diffamazione: «Ma quale violenza privata – replica Sgarbi – io ho espresso soltanto la mia opinione, ed ho anche inoltrato la mia domanda al Ministro Franceschini sulla fattibilità o meno del trasferimento dei Bronzi di Riace. Ipotesi che nei giorni scorsi ha avuto illustri pareri positivi». Per il professore «la sua denuncia è un’insensatezza logica. Lui parla di irregolarità che non esistono mentre le mie affermazioni sono tutte argomentate».

Da Chizzoniti era stato presentato un esposto anche contro il ministro Dario Franceschini «per abuso in atti d’ufficio poiché, sebbene in possesso di congrua documentazione che conferma l’inamovibilità dei Bronzi, preannuncia la costituzione di una strumentale commissione preposta alla verifica della trasferibilità degli stessi, speciosamente suggerita dal professor Sgarbi».

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