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REGGIO CALABRIA – Dopo la provocatoria dichiarazione di Vittorio Sgarbi che per in polemica con la responsabile del padiglione Italia Diana Bracco aveva annunciato di rinunciare ai Bronzi di Riace (LEGGI) i due guerrieri e il loro possibile spostamento all’Expo tornano di attualità con una surreale iniziativa di un gruppo di giovani calabresi appartenenti al circolo culturale “Il talebano”.
Ancora non si conosce l’esito della valutazione della commissione del ministero che dovrà decidere se disporre o meno lo spostamento (LEGGI) a Milano ma a quanto pare il gruppo di giovani del circolo culturale “Il talebano” non hanno intenzione di attendere oltre e così si sono presentati al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria per tentare il rapimento simbolico dei Bronzi di Riace.
A dare notizia dell’iniziativa è stato l’ufficio stampa di Vittorio Sgarbi. Stando a quanto si è appreso il gruppo era guidato da Vincenzo Sofo, presidente del circolo e leghista di origine calabrese, eletto in Consiglio di Zona 6 a Milano con lo slogan “Diversamente Padano”. Sofo ha spiegato che il gruppo «vuole esprimere solidarietà a Vittorio Sgarbi per la sua battaglia per una concreta valorizzazione dei Bronzi all’Expo di Milano». Definendo “miopi e campanilisti” i politici calabresi il gruppo rimarca l’opportunità di dare maggiore visibilità ai due guerrieri attraverso il loro posizionamento temporaneo al padiglione Italia e nello specifico il promotore del circolo culturale per la Calabria, Enzo Platani, ha aggiunto che «i politici calabresi ci devono spiegare come pensano di valorizzare a livello turistico il nostro territorio, quando per decenni ci hanno tagliato fuori dal mondo privandoci di collegamenti e infrastrutture ricettive adeguate. Pochissimi oggi conoscono le bellezze della Calabria, portare i Bronzi all’Expo è un’occasione imperdibile per pubblicizzarci davanti a milioni di turisti. Dunque avanti Sgarbi, i calabresi buoni sono con te».
Dopo il rapimento simbolico delle statue i tre giovani hanno anche messo in scena una sorta di funerale delle statue con una bara di legno in mezzo a delle copie dei Bronzi. «Abbiamo celebrato – ha concluso Sofo – il funerale simbolico dei Bronzi, bloccati a Reggio Calabria dallo sguardo miope di chi è incapace di superare i vecchi campanilismi».
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