2 minuti per la lettura
PALMI – La “Varia” di Palmi, insieme ai Gigli di Nola, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo e il candeliere di Sassari, (come Rete delle grandi macchine a spalla) ha assunto da qualche ora una valenza mondiale: è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco. Il riconoscimento è stato sancito durante l’ottava sessione del Comitato intergovernativo in corso di svolgimento a Baku, in Azerbaijan. l’evento rappresenta un vero e proprio traguardo per un progetto iniziato alcuni anni fa, coordinato dalla dottoressa Patrizia Nardi, e che adesso riceve gli onori della ribalta internazionale, divenendo il primo soggetto calabrese ad essere riconosciuto patrimonio Unesco. Dalla provincia di Reggio Calabria al mondo intero. Lo scorso 25 agosto lassù in alto a 15 metri di altezza, posta sulla “Varia”, trainata da centinaia di ‘mbuttaturi, c’era l’“animeddha” Grazia Iannì, una bambina tenace che ha rappresentato la Madonna secondo la tradizionale trasposizione che si fa di questa festa. Ai piedi dell’“animella”, a sorreggerla e a darle coraggio il “padreterno” Cosimo Ciappina. L’evento storico di oggi contribuirà certamente a far conoscere la festa a milioni di persone. Per la prima volta, in questo modo, la Calabria entra nell’elenco ristretto delle liste rappresentative dell’Unesco che per quanto riguarda l’Italia accoglie anche il Canto tenore della cultura pastorale sarda, l’Artigianato tradizionale del violino a Cremona e l’opera dei Pupi siciliani e più in senso lato anche la Dieta mediterranea.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA