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REGGIO CALABRIA – Peperoncino e un buon bicchiere di rosso. Ma anche un carattere amabile ed un mantra incrollabile: «Andare d’accordo con tutti». Un imperativo di non poco conto per una donna che ha vissuto ben due “grandi” guerre. In prima linea. Eppure lei, Giulia Stillitano, quel sorriso non lo ha mai spento. E sarà proprio questo il segreto delle sue 107 primavere. 

“Premiate” dal governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti che, arrivato alla festa di Giulia con Giuseppe Agliano, non è voluto mancare alla festa della supernonnina calabrese, di un soffio più giovane dell’ultracentenario che nella regione la “sorpassa” solo di qualche mese. A Giulia il presidente ha consegnato anche una targa. 
Tra amici e familiari accorsi alla celebrazione di una vita da incorniciare. Nonna Giulia ha visto la luce nel lontano 24 novembre del 1906 a Bovalino. Ma è Reggio Calabria la città in cui vive da 88 anni, nel quartiere di Gallico. Chi la conosce bene la descrive come una donna infaticabile: per mezzo secolo Giulia è stata mamma e lavoratrice, impegnata in casa e in tante attività commerciali avviate dal marito, cavaliere del lavoro, Antonino Campolo. Nel primo storico negozio di Reggio di radio e dischi in vinile sotto i portici del Duomo di Reggio, ma anche nei ristoranti e nei laboratori di insegne di famiglia: Giulia non si stancava mai. Neanche quando, sotto le bombe della seconda guerra mondiale, continuava a curare i figli e le attività familiari. Lei che, a soli nove anni, aveva già conosciuto l’orrore del primo evento bellico. E’ andata avanti. «Altruista e paciera, rispettosa di tutti», ricordano i familiari. E la “lezione” più bella di Giulia, amatissima, sta tutta nel suo carattere: ironica e mite, sempre pronta a sorridere alle cose belle, conservando con altrettanta dignità nel proprio cuore le tante ferite che pure la vita non le ha risparmiato, prima fra tutte la perdita dell’amato figlio Gaetano.
 Con lei adesso le figlie Gianna e Maria (Nuccia), con l’eredità più gioiosa di una così ricca e feconda esistenza: dieci nipoti e otto pronipoti, tra Roma, Reggio Calabria e Ferrara, e che ogni anno non mancano di riunirsi il 24 novembre per spegnere un’altra candelina, tutta da festeggiare. Nel sorriso di Giulia anche una grande fede, con gli occhi sempre rivolti alla “sua” patrona, la Madonna della Consolazione, cui rimane grata per averla «salvata nel 2009 durante un delicato intervento». Fede e gratitudine così grandi da farle unire alla festa annuale una messa in casa con l’immancabile parroco di Gallico Marina don Salvatore. Questa la tradizione cominciata dal giorno del centenario. Quest’anno nuovamente rispettata, con gli occhi pieni di esperienze e ricordi (uno speciale per il genero Mario Gaudioso, noto per il suo appassionato impegno politico e una vita spesa nell’insegnamento), ma anche con l’intima gioia che, dopo questo traguardo altri, giorno dopo giorno, per nonna Giulia, ce ne saranno.
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