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REGGIO CALABRIA – Il sogno di Reggio Capitale europea della cultura 2019 si infrange al primo ostacolo. Nella short list delle città che ce l’hanno fatta, sulle 21 aspiranti, ci sono solo Siena, Cagliari, Lecce, Ravenna, Perugia e Matera. Reggio Calabria non c’è. Un sogno che la Prefettura reggina aveva voluto inseguire anche “per dare un segnale di speranza a questa terra”. Così aveva detto al Quotidiano il prefetto Vittorio Piscitelli, nello sviscerare tutti quei punti di forza della città dello Stretto validi a poter lanciare Reggio quale cuore culturale d’Europa. Aosta, Bergamo, Cagliari, Caserta, Città-diffusa Vallo di Diano e Cilento con la Regione Campania e il Mezzogiorno d’Italia, Erice, Grosseto e la Maremma, L’Aquila, Lecce, Mantova; Matera; Palermo; Perugia con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria; Pisa; Ravenna; Reggio Calabria, Siena; Siracusa ed il Sud-Est; Taranto; Urbino; Venezia con il Nord-Est. Queste le candidate. Adesso soltanto sette passano al prossimo turno. Il progetto, elaborato dal Comitato scientifico costituito su impulso del Prefetto Vittorio Piscitelli, era stato illustrato alla Commissione selezionatrice ieri da una delegazione composta da rappresentanti del Comune, della Provincia, della Regione e del Comitato Scientifico. L’iniziativa è stata supportata da reggini di chiara fama come lo stilista Santo Versace ma anche da Lucio Villari, illustre storico reggino. Il tema scelto aveva quale argomento centrale il dialogo interculturale e interreligioso come premessa e promessa di sviluppo anche economico e di pacificazione , per promuovere la città quale “Porta del Mediterraneo” attraverso la riscoperta e la valorizzazione delle sue immense ricchezze storiche, artistiche, paesaggistiche e culturali. Adesso, come annunciato a suo tempo dal prefetto, il progetto in ogni caso si dovrà realizzare. Per la città e il suo futuro. Aldilà di qualunque candidatura.

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