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ORMAI è questione di giorni. La nomina del nuovo arcivescovo di Reggio Calabria-Bova potrebbe arrivare già nella prossima settimana. Il clero diocesano sarà convocato in cattedrale per mezzogiorno e sarà il segno che papa Francesco avrà firmato la bolla che apre una nuova pagina di storia per la più antica Chiesa calabrese, quella fondata direttamente da san Paolo nel I secolo. Vittorio Luigi Mondello era stato nominato a luglio e, 23 anni più tardi, a luglio andrà in pensione, nove mesi dopo aver presentato la rinuncia per limiti di età, come previsto dal diritto canonico.
Dal Vaticano anche per lui era arrivata, come ormai è consuetudine, la proroga di un anno. Ma il presule reggino non completerà i dodici mesi. Le consultazioni per individuare il successore sono ormai concluse, il nunzio in Italia, Adriano Bernardini, ha trasmesso l’incartamento alla Congregazione per i vescovi, che ha il compito di proporre al pontefice l’indicazione dei nomi tra i quali scegliere. Quando il cerchio si è ristretto, le candidature si sono concentrate sulle figure forti che soddisfano i requisiti per una diocesi come Reggio, che è sede metropolita e come tale non avrà un vescovo di prima nomina.
Anche per questo, è circolata da tempo l’ipotesi di un ritorno nella città natale di Santo Marcianò, 53 anni, arcivescovo di Rossano-Cariati dove è arrivato nel 2006 dopo essere stato, tra l’altro, rettore a Reggio del seminario regionale Pio XI. Un altro nome di rilievo che è stato preso in considerazione è quello dell’arcivescovo ordinario militare Vincenzo Pelvi, partenopeo, già vicario generale e poi vescovo ausiliare di Napoli. Sarebbe stato il terzo presule extra calabrese a sedere su una cattedra episcopale regionale, il secondo su tre sedi metropolite. Ma questa eventualità appare tramontata e sembra ormai chiaro che l’arcivescovo di Reggio possa avere una località della Calabria sulla carta d’identità.
Ad avere i requisiti giusti, in questo senso, è di certo Antonio Staglianò, nativo di Isola Capo Rizzuto e attualmente vescovo di Noto, in Sicilia, dove è arrivato come successore dell’attuale segretario generale della Cei, Mariano Crociata. Anche il suo nome è entrato nell’elenco dei potenziali successori di Mondello, ma nelle ultime ore sembra aver preso maggiore consistenza la candidatura di un altro vescovo, Giuseppe Fiorini Morosini, attualmente alla guida della diocesi di Locri-Gerace. Nativo di Paola, frate minimo e già correttore generale dell’ordine religioso fondato da san Francesco di Paola, a 68 anni per lui arriverebbe un incarico prestigioso a coronare una lunga vita ecclesiale.
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