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PER la primavera-estate 2013 la donna “Cangiari” indossa le forme e i colori del Mediterraneo.  Capi dalle linee essenziali che sottolineano il punto vita, per una donna raffinata, contemporanea ed  elegante. Cangiari è la prima griffe etica nel segmento alto della moda italiana, nato dalla mission di responsabilità sociale del Consorzio Sociale Goel  della Locride col tutorato dall’imprenditore Santo Versace. Tutta la filiera di produzione è composta da cooperative che “abitano il proprio territorio”, si battono contro le mafie e inseriscono al lavoro persone svantaggiate. «“Cangiari” – spiegano -vuol dire “cambiare” in dialetto calabrese e siciliano e si propone di portare un messaggio che parla di diritti umani, equità, partecipazione, bene comune, legalità, ecologia e nonviolenza».

Giovedì, dalle 13 alle 19, la nuova collezione sarà presentata a Milano, nell’ambito della settimana della moda, in un’ambientazione artistica curata da Stefania Pennacchio.

«La palette della stagione è ricca delle nuances del sottobosco come il verde acido, l’ecrù e l’amaranto – spiegano i responsabili di Cangiari -.  La seta vegana, cioè ottenuta senza l’uccisione del baco, si mescola a lino e cotone biologici nelle tonalità  calde della terra.  Accessorio cardine sono le preziose fusciacche per avvolgere punto vita e collo, interamente tessute al  telaio artigianale e manuale.  Tradizione ed innovazione si fondono armoniosamente nei tessuti Cangiari della primavera-estate 2013, che vengono ritagliati simmetricamente e rimontati invertendone il verso, creando un suggestivo gioco di  trame policrome su base acromatica».  

 

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