La sede dell'Asp di Reggio Calabria
3 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – L’Asp di Reggio Calabria approva il bilancio preventivo 2023. Un passaggio obbligatorio nonostante all’appello manchino i consuntivi dal 2013 al 2022, nove anni. Una situazione paradossale che la stessa Lucia Di Furia, commissario straordinario dell’Azienda nominata a maggio 2022 sottolinea in alcuni passaggi della relazione allegata al bilancio.
L’Asp di Reggio infatti al momento non solo non conosce l’entità dei debiti, fatica ad effettuare una ricognizione ed è da tempo ostaggio dei contenziosi. Per il 2023 l’Asp mette da parte 600mila euro per pagare i legali “considerato – si legge – lo stato del contenzioso aziendale con ingenti ripercussioni su costi per interessi moratori per ritardati pagamenti e spese legali dovute”. Nella cifra sono previsti anche affidamenti ad eventuali esterni. Molto alta la spesa per acquisto dai privati, quasi 43 milioni per l’assistenza ospedaliera e altri 26 milioni per quella ambulatoriale. Ma il nodo centrale resta quello dei bilanci precedenti non approvati.
“Per quanto riguarda l’azione manageriale – rimarca il commissario – si deve sottolineare che soltanto dal maggio 2022, la sottoscritta si è insediata nella carica di Commissario Straordinario dell’Azienda Asp Reggio Calabria. Da tale data è iniziato un faticoso processo di analisi della reale situazione esistente, anche attraverso apposite verifiche di natura contabile, al fine peraltro di identificare ed aggredire le maggiori fonti di spesa”. Le procedure messe in atto al momento riguardano la ricognizione vera e propria. “Sono stati reclutati cinque professionisti a supporto della Uoc economico finanziaria – rimarca Di Furia – Ci si avvarrà di ulteriori professionisti che lavoreranno in sinergia con la Regione. Infatti è stata avviata la circolarizzazione del debito sulla base del partitario aziendale e definita in sintonia con quanto disposto dalla Regione e sono in fase di svolgimento le attività di verifica e controllo della prima quota di fornitori trasmessa dal competente dipartimento regionale. Tale complessa attività resa ancora più eterogenea dalla circostanza che l’Asp di Reggio Calabria ha nel tempo assorbito le disciolte ASL di Locri e di Palmi consentirà all’azienda di individuare con certezza i debiti e quindi definire lo stato patrimoniale documento fondamentale del bilancio economico patrimoniale”.
Tutto in divenire dunque, con l’incognita del riparto regionale sul fondo sanitario indistinto che rischia di essere insufficiente. La ragione è in un generalizzato aumento dei costi che pesa moltissimo sul bilancio aziendale. In sostanza non ci sono soldi neanche per assunzioni. “L’incremento di assegnazione di Fsr – si legge – se pur considerevole non consente a questa Azienda di coprire la totalità dei costi che si dovranno affrontare nel corso dell’anno 2023 al fine di garantire il rispetto dei livelli minimi di assistenza alla popolazione residente, per come richiesto dai Decreti Ministeriali, garantire la copertura finanziaria di tutti gli acquisti di prestazioni e beni necessari alla gestione ordinaria e l’assunzione di personale dipendente e convenzionato non sostituito da turn-over”.
E sui pronto soccorso? “Si proseguirà con gli interventi di ristrutturazione edilizia per portare i Pronto soccorso ad una condizione accettabile sotto il profilo assistenziale con la messa in sicurezza degli operatori e dei cittadini. Ultimata la ristrutturazione del Pronto soccorso di Polistena a seguire si partirà con Locri e i due Ospedali Generali. Il potenziamento in termini di strumenti idonei e di personale già in corso, proseguirà nel 2023”.
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