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Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace

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MILANO – “Avevano messo come responsabile della Sanità in Calabria il commissario Saverio Cotticelli, un ex generale di corpo d’Armata. É incredibile, siamo come nei regimi dittatoriali, dove i generali si occupano di tutto. E poi Cotticelli abbiamo scoperto che non sapere nemmeno che spettasse a lui stilare un piano anti covid e alla fine si è giustificato dicendo di aver avuto un problema”.

Lo ha detto Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, raggiunto al telefono da LaPresse.

Lucano spiega che “il problema della Sanità in Calabria non è ne di ieri ne di oggi, ma viene da molto lontano”, e discende soprattutto dalla volontà delle amministrazioni regionali che si sono susseguite di “depauperare sempre di più la Sanità pubblica e favorire allo stesso tempo quella privata”.

“Quando il nome di Gino Strada circolava come commissario alla sanità calabrese, l’ho chiamato per due volte al telefono e gli ho detto che per me sarebbe stato un sogno – ha detto ancora Lucano – un popolo non deve aspettare il Messia per avere la liberazione dalla proprie problematiche ma ho pensato che sarebbe stato un sogno se Strada avesse accettato di occuparsi in prima persona della sanità calabrese. Alla fine, però – conclude – gli interessi della politica e di una economia che è un mostro che uccide, si nasconde e poi affonda i suoi artigli, hanno prevalso”.

“Conosco bene Gino Strada, l’ho incontrato in una manifestazione a Genova, dove abbiamo parlato a lungo perché aveva saputo che a Riace c’era una situazione spontanea di accoglienza dei migranti che erano arrivati sulle nostre coste. Allora ho proposto la cittadinanza onoraria di Riace per Gino Strada e questo mi ha permesso di conoscerlo ancora meglio”, ha raccontato ancora Mimmo Lucano. Già dal primo incontro, con il chirurgo milanese è scattata una forte intesa. “Mi è sembrato subito di aver a che fare con una persona così elevata e speciale – ricorda Lucano – uno che dedica la vita per gli altri, e ha sempre voluto essere presente con Emergency nei teatri di guerra per aiutare chi soffre. Esempio più alto di questo, qual potrebbe essere?”.

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