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Matteo Salvini con Tilde Minasi

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CATANZARO – Matteo Salvini aveva puntato molto sulla Calabria, forse immaginando di creare una succursale ideale della Padania. Dopo una inziale presenza sul territorio calabro del suo fidato collaboratore, Christian Invernizzi, che certo non poteva guidare il partito locale da Treviglio, il leader leghista aveva corretto il tiro, affidano il suo partito ai calabresi, nello specifico ai dirigenti prevalentemente residenti nella Piana di Gioia Tauro.

In senso geopolitico. Insediamento elaborato in due mosse ravvicinate. Primo. Il partito è stato affidato nelle mani dell’avvocato Giacomo Saccomanno di Rosarno. Secondo. La Regione è stata attribuita a Nino Spirlì di Taurianova, scelto a suo tempo come vicario del presidente Santelli. Forse non è un caso che la città di Taurianova, come terza mossa vincente, sia stata conquistata dal leghista Roy Biasi, ex forzista. Parallelamente è stato piazzato il catanzarese Filippo Mancuso alla presidenza dell’assemblea regionale. Insomma, la Lega ha presidiato i punti cardinali della presenza regionale.

Ma qualcosa non è andato per il verso giusto se è vero che mercoledì scorso s’è riunito a Roma lo stato maggiore del partito, presente il Capitano, per stringere i bulloni alle ruote della macchina organizzativa. Con due decisioni di conservazione: confermare alla segreteria regionale del partito l’avvocato Saccomano e, nello stesso tempo, continuare la presenza dell’assessore Tilde Minasi alla giunta regionale. Ciò significa che al Senato andrà l’imprenditore di Vibo Valentia, Fausto De Angelis, cresciuto politicamente alla scuola di Francesco Bevilacqua. L’impressione dall’esterno è che Salvini abbia voluto congelare il quadro esistente per comprendere meglio di chi fidarsi, recuperando lo slancio iniziale.

Il primo appuntamento di un certo rilievo era ed è la candidatura a sindaco di Catanzaro. Salvini ci teneva e ci tiene moltissimo trattandosi di un capoluogo di Regione insieme a Genova, Palermo e L’Aquila, città omologhe in cui si voterà in primavera. Traguardi difficili da raggiungere. Sicché il partito ritorna all’antico, sviluppando tematiche  che vanno incontro agli affanni quotidiani, come l’abolizione dell’Irap.

A valle della riunione romana sono state distribuite le nuove cariche territoriali che risultano così composte: Giuseppe Macrì per la provincia di Catanzaro, Arnaldo Golletti per la provincia di Cosenza, Davide Bruno per la città di Cosenza, Cataldo Calabretta per la provincia di Crotone, Alfio Pugliese per la città di Crotone, Giuseppe Rotundo per la città di Catanzaro, Michele Pagano per la provincia di Vibo Valentia, Mino De Pinto per la città di Vibo Valentia.

Nel frattempo i sondaggi tengono il punto. A dirlo è l’ultimo sondaggio politico Swg per il Tg La7 sugli orientamenti di voto. Il primo partito italiano è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che stacca sempre più il maggior competitor: il Partito democratico. La formazione di destra, ad eventuali elezioni, totalizzerebbe oggi il 21,9%, in crescita di uno 0,4% rispetto a una settimana fa. Subito sotto ci sono i dem, che passano dal 21,2% di 7 giorni fa al 21,3% di oggi. Rimane stabile al terzo posto la Lega. Il partito di Matteo Salvini, però, scende drasticamente dal 17% della scorsa settimana a circa il 16,2%. L’emorragia sarebbe al Sud.

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