Il porto di Gioia Tauro
3 minuti per la letturaPorterà tutto in Procura: la reazione del presidente dell’Autorità portuale, Agostinelli, dopo la nota del legale della sindaca di Gioia Tauro
GIOIA TAURO – Non si placa la querelle che oppone la sindaca di Gioia Tauro, Simona Scarcella e il presidente dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli. Quest’ultimo ha deciso di portare tutto in Procura a Palmi. Non è tanto la delibera della Giunta con la quale si chiede la sua rimozione, ma soprattutto il comunicato stampa che contiene le dichiarazioni del legale del primo cittadino a indurre l’ammiraglio a cambiare marcia e rompere l’accerchiamento.
La nota diramata dall’ufficio stampa del Comune riporta le parole del legale del primo cittadino, avvocato Rosalba Sciarrone: «Simona Scarcella, dipendente in aspettativa del sistema portuale e oggi sindaco di Gioia Tauro, giorni fa ha ricevuto , a firma del rappresentante legale (dell’Autorità Portuale ) una ulteriore illegittima e strumentale contestazione disciplinare attinente alle sue prerogative istituzionali». Quindi accuse che sarebbero sganciate dal ruolo della Scarcella come dipendente dell’ente portuale ma che sarebbero legate al suo ruolo istituzionale. «Si “rimprovera” al sindaco – scrive la Sciarrone – di aver chiesto il pagamento dei tributi, in sede di consiglio comunale, all’autorità portuale, non versati per nove anni e, mai richiesti dalle amministrazioni precedenti. Il presidente (Agostinelli ndr) con la contestazione odierna, evidentemente, pretendeva da parte del sindaco “un riguardo” in quanto dipendente portuale in aspettativa, in violazione della leggi in materia ed, in danno della comunità gioiese».
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E chiarisce: «L’avvocato Simona Scarcella è adusa ad essere punita da parte del presidente e dell’ufficio disciplinare, per “lesa maestà” senza alcun rispetto delle norme ed in violazione dei principi costituzionali». Ed infine: «Rammentiamo al presidente che nessuno è al di sopra della legge e ciascuno, nel proprio ambito, ha il diritto e dovere a svolgere, nel rispetto della legge, le sue funzioni senza essere condizionato, minacciato o perseguitato da chicchessia».
Infine rende noto che: «Il licenziamento illegittimo dell’avvocato Simona Scarcella annunciato da parte del presidente e, comunicato, in questi giorni in diverse chat, nell’immediatezza dei fatti contestati, era stato minacciato già al sindaco quando ha espresso la volontà di partecipare alla competizione elettorale dallo stesso». Quindi si desume dalla parole dell’avvocato Sciarrone che Agostinelli avrebbe minacciato di licenziare la Scarcella se quest’ultima si fosse candidata a sindaco a Gioia Tauro. Ma se l’altro ieri a prendere le difese di Agostinelli era stato il Pd ma anche Fratelli d’Italia di Gioia Tauro, ieri a scendere in campo a favore della Scarcella sono stati il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Michele Comito, ed i Consiglieri regionali azzurri Salvatore Cirillo e Giacomo Crinò.
Andrea Agostinelli sceglie di non rispondere direttamente, ma dopo le accuse del legale del sindaco Scarcella. La sua volontà si evince dalla nota a firma del segretario generale dell’Autorità del Sistema Portuale che così risponde al legale del primo cittadino: «Nel prendere atto del comunicato stampa dell’avvocato Sciarrone, legale del sindaco Scarcella, si ritiene che qualsiasi valutazione vada fatta nelle sedi opportune, “in primis” alla Procura della Repubblica di Palmi, cui si chiederà, per il tramite del legale dell’Ente, un incontro immediato per far luce definitivamente su tali vicende penose che discreditano pretestuosamente il correttissimo operato dell’Autorità di Sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio, e che sono già perfettamente a conoscenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».
La vera causa dello scontro ma soprattutto l’origine dei provvedimenti disciplinari notificati al sindaco Scarcella da dipendente dell’Ente, dovranno accertarli i magistrati della Procura di Palmi. Nei prossimi giorni, quindi, è facile immaginare che Agostinelli procederà a denunciare all’Autorità Giudiziaria quanto sta accedendo, affidando l’accertamento dei fatti proprio ai magistrati.
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