Il Comune di Reggio Calabria
3 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – A un mese esatto dal blitz del Ros dei carabinieri che portò a 14 misure cautelari (7 indagati in carcere, 4 ai domiciliari e per 3 l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), Giuseppe Francesco Sera si dimette da capogruppo comunale del Pd. Il passo indietro «dettato dal mio senso di responsabilità e per evitare becere strumentalizzazioni politiche, ancora in atto» mette nero su bianco Sera nella lettera inviata ieri al presidente del consiglio comunale e ai segretari regionale, provinciale e comunale del Pd.
L’ormai ex capogruppo dem a Palazzo San Giorgio è uno dei nomi eccellenti coinvolti nell’inchiesta “Ducale” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore capo Giovanni Bombardieri. Insieme a Sera, gli altri indagati, tutti per scambio elettorale politico-mafioso, sono il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà (Pd), l’ex capogruppo regionale di Fratelli d’Italia (poi autosospesosi) Giuseppe Neri, l’ex senatore Giovanni Bilardi, eletto nel 2013 con il Grande Sud, e con un passato da esponente del centrodestra reggino e calabrese, l’assessore comunale Mimmetto Battaglia, del Pd, e il consigliere comunale della Lega Mario Cardia, che all’epoca dei fatti militava però nelle file di una lista civica vicina al sindaco Falcomatà a sostegno del suo centrosinistra. Le elezioni finite sotto i riflettori della Procura di Reggio sono quelle regionali del 2020 e del 2021 e le comunali del settembre 2020.
Secondo le accuse della Dda, confluite nell’ordinanza firmata dal gip Vincenzo Quaranta, era Daniel Barillà (a cui sono stati revocati i domiciliari la scorsa settimana), genero del presunto boss Domenico Araniti, il tramite tra la cosca di Sambatello-Gallico e la politica. Sostegno elettorale, a candidati di centrodestra e di centrosinistra, in cambio di incarichi nella pubblica amministrazione. Contestazioni che dovranno superare l’esame dibattimentale quando dall’inchiesta che sta facendo tremare la politica reggina scaturirà un processo. Quantomeno curioso il fatto che Sera (che abbiamo provato a contattare), per il quale è stato chiesto dalla Dda e negato dal gip, l’arresto, nella lettera di ieri parli di «notizie apprese esclusivamente dagli organi di stampa del coinvolgimento in una vicenda giudiziaria».
Quindi come Cardia, neanche a lui pare sia arrivata alcuna notifica dalla procura, almeno stando alla sua comunicazione. Sera risulta indagato per voto di scambio politico-mafioso, per avere accettato da parte di soggetti criminali la promessa di procurare voti in suo favore. Soggetti appartenenti alla ’ndrangheta e, più precisamente, alla cosca Araniti. Secondo gli inquirenti, Sera si era accordato con il capocosca recandosi presso la sua abitazione il 6 settembre 2020, ed anche con Daniel Barillà, «rappresentante politico e intermediario per conto della cosca Araniti, su mandato e con la supervisione del capocosca e con l’ausilio di Paolo Pietro Catalano (anche lui indagato), hanno attuato la promessa di raccolta voti in cambio dell’erogazione e della promessa posti di lavoro, utili per sé e/o i propri familiari».
«Ringrazio i consiglieri per la fiducia espressa nei miei confronti. Permane in me la piena e massima fiducia nella Magistratura. Sono certo che al termine della vicenda in corso verrà certificata la trasparenza e onestà della mia azione politica – si legge nella missiva con cui Sera rimette l’incarico di capogruppo del Pd – il mio vissuto, la mia storia personale e politica, dimostrano la più totale estraneità a qualunque vicinanza alla criminalità organizzata e a qualunque forma di illegalità. Il mio impegno politico non può tollerare alcuna ombra. Per questo ho deciso di fare un passo indietro per impedire ai nostri avversari politici oggi tifosi dello scioglimento, qualunque strumentalizzazione. Il mio impegno politico proseguirà come prima in consiglio comunale e nel Pd per affermare la legalità e aiutare questa città».
L’esordio da consigliere “semplice” già lunedì per l’attesa seduta del prossimo consiglio comunale.
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