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Rosa D'Amato, Cornelia Ernst, Mimmo Lucano e Damien Careme

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RIACE – “La condanna di Mimmo è criminale”. Lo ha dichiarato ieri a Riace l’europarlamentare italiana Rosa D’Amato, che insieme al collega francese Damien Carême, entrambi del gruppo Verdi-Alleanza libera europea, e alla tedesca Cornelia Ernst della Sinistra, sono arrivati nel piccolo centro calabrese per manifestare vicinanza all’ex sindaco Domenico Lucano, dopo l’avvio del processo d’appello per la condanna subita in primo grado a 13 anni e 2 mesi di carcere, perché ritenuto colpevole di una serie di reati gravi commessi nella gestione dei progetti di accoglienza dei migranti a Riace.

Nel piccolo centro dell’alto jonio reggino i tre parlamentari europei hanno pure presentato un dossier sulla “criminalizzazione della solidarietà”, contenente studi e considerazioni sulla “pericolosa tendenza europea di reprimere chi accoglie profughi e migranti”, come è riportato nella premessa dello studio portato a conoscenza dei partecipanti”.

“Se vogliamo realizzare qualcosa in Italia – ha continuato Rosa D’Amato – Riace è il luogo adatto”. Per il francese Damien Carême “oltre 60 eurodeputati confermano l’appoggio a Lucano che durante il suo mandato ha fatto di questo paesino un luogo accogliente e, soprattutto, ha cambiato un po’ le carte. Lui ha rifiutato l’inazione dello Stato provando che un altro modello è possibile”. Aggiungendo poi che “questo fenomeno di criminalizzazione della solidarietà è presente in tutta Europa. È inaccettabile nell’Ue che dovrebbe reagire ogni volta in cui ci sono persone che fuggono dalle guerre e dalle minacce”.

Scendendo più nel dettaglio della vicenda, lo stesso parlamentare europeo ha detto che “queste cause politiche oggi devono essere denunciate e fermate. Non possiamo tollerare queste derive che calpestano i valori e i diritti fondamentali europei. Queste deviazioni sono tanto più inaccettabili come vediamo oggi con la guerra in Ucraina che l’Ue è capace di accogliere e proteggere gli esuli con dignità. Qui a Riace, simbolicamente, tutti insieme, dobbiamo continuare la nostra azione a favore di un’Europa accogliente e solidale, all’altezza dei suoi valori. La criminalizzazione deve finire, deve essere denunciata, non ci fermeranno. Perché tutti sappiamo dalle nostre azioni che un’altra strada è possibile e questa è l’unica strada possibile!”.

E in conclusione ha dichiarato che “un po’ in tutta Europa, ci sono città e borghi che assomigliano a Riace nell’impegno verso gli esuli per accoglienza dignitosa e incondizionata. Mimmo Lucano ha fatto strada, dimostrando che è possibile allestire un modello che funziona e replicarlo altrove. Ha ispirato altre azioni”.

“Riace è un posto di speranza – ha affermato la tedesca Cornelia Ernst –. Si è scritto di Lucano sui media tedeschi come di un sindaco di un piccolo paese che è diventato la capitale dell’accoglienza. Voglio esprimere solidarietà a Mimmo. Qui a Riace si è riuscito a dare tanto con poco.”

I tre parlamentari europei hanno inteso specificare anche che “lo scopo di questa visita ovviamente non è entrare nel merito delle vicende giudiziarie, ma sottolineare che, se vicende come quella di Mimmo sono diffuse in tutta Europa, allora c’è qualcosa di sbagliato nel sistema”.

E Domenico Lucano, alla fine, ha commentato così: “Sono convinto che non voglio rimanere in silenzio. È stata una condanna esagerata rispetto ai reati. Non ho mai voluto ricorrere all’argomento della criminalizzazione della solidarietà per non dare l’impressione di cercare un alibi. Penso che è vero in parte questo motivo ma la vicenda è molto più complessa.” Il processo “Xenia” di secondo grado è appena iniziato. La prossima udienza, la seconda, si terrà il 6 luglio davanti ai giudici della Corte d’appello di Reggio Calabria.

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