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Giuseppe Falcomatà a Genova all'assemblea dell'Anci col sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante

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REGGIO CALABRIA – Riparte da Genova il terzo tempo del mandato: Giuseppe Falcomatà: incassata l’assoluzione dalla Corte di Cassazione, vola alla 40esima assemblea nazionale dell’Anci per rituffarsi nel primo impegno da sindaco riabilitato, dopo la revoca della sospensione scaturita dalla legge Severino.

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Formalmente l’insediamento bis (o meglio tris) avverrà oggi, ma intanto ieri il (rientrante) sindaco di Reggio Calabria è tornato a respirare quell’aria che gli mancava da quasi due anni. «Era doveroso essere qui perché i sindaci assieme ai miei concittadini e alla mia famiglia non mi hanno mai fatto mancare il loro supporto e la loro fiducia in questi lunghi, interminabili e incomprensibili quasi due anni di sospensione, quindi era un modo per ringraziarli, riabbracciarli e vedere questo in qualche modo come un nuovo inizio per tutti». Così Falcomatà, a margine dell’assemblea dell’Anci nel capoluogo ligure, nella sua prima uscita pubblica dopo che la Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna per abuso d’ufficio nel processo Miramare, permettendogli di tornare a fare il primo cittadino della città dello Stretto.

Per Falcomatà, l’abuso d’ufficio «non colpisce solo il sindaco eletto ma tutta la comunità che lo ha eletto e visto in lui chi può rappresentare al meglio i loro sogni, le loro ansie e le loro speranze e tradurli in fatti amministrativi concreti. La riflessione vera da fare è che bisogna consentire ai sindaci di fare i sindaci senza che questo generi la paura della firma perché avere paura è un sentimento che il sindaco non si può permettere di provare».

A chi gli chiede cosa si sente di dire ai sindaci riuniti in assemblea a Genova, Falcomatà risponde così: «Ho capito qual è la vera differenza tra fare il sindaco ed essere sindaco: essere sindaci è qualcosa di indipendente dal portare la fascia tricolore perché quella fascia continuiamo a sentirla addosso anche quando non la indossiamo. Per quanto mi riguarda farò il sindaco per i prossimi tre anni ma mi sentirò sindaco per sempre».

La pronuncia della Corte Suprema e il caso Falcomatà riaccendono il dibattito nazionale su abuso d’ufficio e legge Severino. Tanto che nel discorso conclusivo dell’assemblea, il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro dice: «Chiudiamo l’assemblea anche con un’emozione particolare: abbiamo accolto un uomo coraggioso che è tornato a fare il sindaco, Giuseppe Falcomatà, il sindaco di Reggio Calabria che purtroppo ha vissuto sulla sua pelle la parabola negativa» dell’abuso d’ufficio.

«Falcomatà, dopo due anni di sospensione dall’incarico, è stato assolto e torna nuovamente sindaco di Reggio Calabria. È l’ennesima vicenda che ci ricorda l’importanza di una sacrosanta battaglia sull’abolizione dell’abuso d’ufficio che porto avanti da tempo. Anche l’azione del ministro Nordio va in questa direzione, non si perda quindi altro tempo, il governo passi dalle parole ai fatti. Nessun amministratore serio deve aver timore di fare il proprio lavoro», chiosa, a distanza, Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione.

«Un altro amministratore vittima dell’abuso di ufficio. Dal novembre 2021 Falcomatà era sospeso dall’incarico a cui era democraticamente stato eletto» le fa eco Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva-Il Centro-Renew Europe. «La decisione con cui la Cassazione ha annullato la condanna a Falcomatà nell’ambito del processo ‘Miramare’ è certamente una buona notizia per Reggio Calabria, una città importante che potrà finalmente riavere un governo comunale nella pienezza delle sue funzioni – commenta il presidente della Regione, Roberto Occhiuto – Ma questa vicenda rappresenta anche l’ennesima dimostrazione di come sia urgente un’attenta e seria riflessione sull’abuso d’ufficio, una fattispecie di reato che troppo spesso provoca drammaticamente la paralisi o un brusco rallentamento dell’azione amministrativa, a scapito delle nostre comunità. Nonostante le distanze politiche che esistono tra di noi, sono umanamente felice per Falcomatà, che con questa sentenza archivia un calvario giudiziario durato a lungo e che ha inciso nella storia della città di Reggio».

Esulta, infine, il senatore Nicola Irto, segretario regionale del Pd. «L’assoluzione per innocenza di Falcomatà e degli ex assessori della sua giunta è una bellissima notizia per la città di Reggio, per tutta la regione e per la democrazia – scrive il parlamentare reggino a nome di tutto il partito – Finalmente potrà tornare al suo posto e onorare il mandato popolare, senza macchia e ombra alcuna. Il Pd della Calabria non ha mai nutrito dubbi sulla correttezza dell’operato del sindaco Falcomatà che, con profondo senso delle istituzioni, si è difeso nel processo, attendendo l’ultimo grado di giudizio per vedere riconosciute le proprie ragioni. È nelle difficoltà che si vede il carattere, la personalità e la serietà dell’amministratore pubblico e del politico. Siamo certi che, insieme alle forze di maggioranza, il sindaco Falcomatà saprà riprendere in mano il percorso di cambiamento radicale che da tempo aveva avviato a Reggio Calabria».

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