Il confronto tra i candidati alla presidenza a Reggio Calabria
3 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA (RC) – La Calabria immaginata dai giovani. «La Calabria che vogliamo noi» hanno spiegato presentando il «Manifesto dei giovani calabresi» questa mattina a Reggio Calabria, nell’Aula Commissioni di palazzo Campanella, ai quattro candidati alla Presidenza della Regione.
Davanti a Luigi De Magistris, Roberto Occhiuto e Mario Gerardo Oliverio, e collegata in remoto, Amalia Bruni, i giovani di diverse realtà educative della Regione in rappresentanza del Terzo settore, con il coordinamento del Centro Comunitario Agape, hanno stilato un documento che hanno sottoposto all’attenzione ed alla firma dei quattro candidati.
Un programma composto da nove punti che individua altrettante aree prioritarie «per costruire – ha spiegato la coordinatrice del progetto Giulia Melissari – tante opportunità sociali ed economiche tra le quali avere l’opportunità di scegliere».
L’incontro, moderato dal giornalista Riccardo Giacoia, ha visto alternarsi diversi componenti il gruppo di lavoro, che hanno illustrato ogni punto del programma. «Il nostro messaggio è creare tutto il buono che puoi creare ricordando – ha aggiunto Giulia Melissari – che il buono non è soltanto territorio del futuro, ma soprattutto del presente. Un cambiamento che non chiede di inventare quello che non c’è e non ci potrà mai essere, ma stravolgere in senso positivo e migliorare quello di cui già disponiamo».
Un approccio concreto alla realtà, dunque, per invertire l’idea di una Calabria poco attrattiva con i giovani, dove i giovani non contano nulla, nemmeno tra gli argomenti della campagna elettorale, per recuperare un senso di appartenenza perduto, per essere ascoltati e supportati, e sul tema del lavoro, recuperare attraverso la straordinaria occasione del PNRR, una visione che rivoluzioni l’approccio dei giovani, nell’inserimento nel mondo del lavoro, nella formazione, con azioni concrete, per un lavoro pulito, etico, libero, stabile e sicuro, che impedisca ai giovani di andare via, e soprattutto per evitare che siano condannati ad essere i poveri di domani. Un appello sostanzialmente accolto dai quattro candidati e ufficialmente sottoscritto davanti alla folta rappresentanza di giovani del terzo settore calabrese. Una testimonianza che secondo Luigi de Magistris ha sconfitto la retorica secondo la quale i giovani non si occupano di politica. Mentre per Roberto Occhiuto «ogni giovane che lascia la Calabria non è solo un danno alla sua vita, ma è un danno per la Regione, che in questo modo si sta impoverendo sempre di più», e si è detto pienamente disponibile ad accogliere non solo le iniziative legislative proposte, ma anche azioni di governo che favoriscono l’utilizzo delle opportunità che già esistono.
«Di questo incontro ho apprezzato molto l’approccio – è stato il commento di Mario Oliverio – perché sfata i luoghi comuni della tendenza alla lamentazione, da cui bisogna liberarsi, e da quel racconto costantemente negativo sulla regione che stravolge i segnali positivi che si sono. Vi invito ad assumere questo approccio come metodo, non solo in funzione delle consultazioni elettorali del 3 e 4 ottobre».
«Non accetto la sconfitta di chi non ha fatto niente e si accontenta di accompagnare i figli alla stazione – ha scritto in un messaggio Amalia Bruni -. Per questo dobbiamo mettere in campo tutte le energie migliori, utilizzando gli strumenti che già ci sono e aggiungendone di nuovi. Se eletta, ragionerò insieme a voi prendendo in considerazione tutte le vostre proposte per realizzare una strategia globale che consenta alle giovani generazioni di restare per la creazione di una Calabria migliore».
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