Massimo Ripepi contro il Ddl Zan
2 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Ormai è una guerra santa contro il disegno di legge Zan contro l’omotransfobia.
Tra i crociati arriva anche il consigliere comunale Massimo Ripepi, predicatore della chiesa “Gesù Cristo è il Signore” di Catona, il quale ha presentato un ordine del giorno in consiglio comunale contro il ddl Zan per la «prevenzione e il contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità».
Esibendo in foto a mo’ di stimmate, nel palmo delle mani, le scritte “+ Gesù Cristo – Mammona” e “No DDL Zan”, arriva la “scomunica” di “papà Massimo”, come lo chiamano i seguaci della sua chiesa.
«La massima assise comunale – scrive Ripepi – pur non avendo specifica competenza in materia, deve esprimere un voto di coscienza e di indirizzo etico ad un disegno di legge che, a mio avviso, è catastrofico e pericolosissimo per la libertà di espressione. Per tali ragioni, ho scritto, in linea con le indicazioni dei maggiori esperti nazionali del settore, un odg da presentare domani in Consiglio contro il ddl Zan, affinché il Senato della nostra Città dia un segnale chiaro e trasparente su una questione che, potrebbe cambiare le sorti della libertà di pensiero e di azione dei cittadini della nostra nazione».
Ripepi fa appello ai «miei colleghi cristiani, ultra cattolici e cattolici siano fermamente contrari al voto per un disegno di legge che si oppone a Gesù Cristo ed alla dottrina sociale della Chiesa. Auspico che nella coscienza dei miei colleghi possa vincere Cristo e soccombere Mammona con tutti i suoi interessi personali, politici e partitici».
Difende la libertà di espressione dunque, Ripepi, il quale più volte si è scagliato pubblicamente contro la giornalista, definita dai seguaci “figlia di Satana”, per averlo fatto oggetto di alcuni articoli giornalistici di inchiesta. Fortunatamente non è in gioco anche la reintroduzione della caccia alle streghe.
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