Don Luigi Ciotti
2 minuti per la letturaOGGI è il giorno della memoria, per ricordare le vittime innocenti delle mafie. Il Quotidiano è a Locri per l’iniziativa di Libera, che quest’anno ha scelto la Calabria come sede della manifestazione nazionale (in contemporanea se ne terranno altre quattromila in Italia e non solo), all’insegna di un auspicio forte per una terra ferita: “Luoghi di speranza testimoni di bellezza”.
Oggi è il giorno della memoria, per stare uniti insieme alle centinaia di familiari di quelli che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, proprio a Locri, ha definito “martiri della mafia”. Siamo a Locri perché, oltre che della memoria, oggi deve essere il giorno della testimonianza. Convinti che dall’ascolto di quello straziante e lunghissimo elenco di vittime innocenti si possa trovare più consapevolezza di quanto male facciano le mafie e con quanta invadenza siano tra noi.
Una piaga che ci riguarda tutti. E insieme alle mafie che ammazzano anche chi è innocente, o “colpevole” di non aver ceduto alle sue richieste e alle sue sopraffazioni, c’è pure l’altro cancro della corruzione. Intrecci che ammazzano persone e annientano speranze.
Siamo a Locri perché è giusto stare vicini a tutte queste persone che si sono visti sottrarre i loro cari senza un motivo. Ma la condivisione di questo omaggio alla memoria non può che essere un momento di riflessione sulla necessità di rompere la nostra indifferenza, come dice don Luigi Ciotti, rispetto a fenomeni che sono tutt’altro che lontani da noi, e che ci impediscono, come società, di crescere, in qualche caso di vivere.
Oggi è la giornata della memoria e della testimonianza, ma da domani dovranno seguire quelle dell’impegno, quelle in cui avere il coraggio di dire tanti “no”, nella vita quotidiana, nelle piccole e grandi vicende che sono lontane da questi momenti, fondamentali e straordinariamente belli, del ritrovarsi insieme, in piazza. Solo così l’abbraccio di oggi produrrà frutti.
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