INDICE DEI CONTENUTI
- 1 C’è molta memoria nelle sue parole, e alla fine sarà tutto più chiaro.
- 2 Classe 1973, cinque figli, poi vedremo se restano o partono. Intanto lei è contenta.
- 3 Il suo osservatorio è privilegiato.
- 4 Il progetto di Taurianova è passato anche per questo. Una Biblioteca da riaprire, l’attenzione verso zone depresse del paese. Come sta la sua cittadina?
- 5 Taurianova commissariata, Taurianova delle faide.
- 6 Che cosa state facendo per Taurianova Capitale?
- 7 Il sindaco Roy Biasi ha partecipato? Magari non voleva brindare, visto che la sua lista si ispira a Salvini.
- 8 Che studi ha fatto?
- 9 E i suoi figli?
- 10 Ha vissuto momenti bui?
- 11 Che cosa si può fare?
Caterina Accardi, titolare dell’edicola e libreria centenaria di Taurianova, racconta la sua storia di “restanza”
Con Caterina Accardi si riesce a parlare solo la domenica pomeriggio. Per il resto dei giorni sta mattina e sera nell’edicola/libreria aperta da cento anni all’angolo, vicino alla chiesa di Santa Maria delle Grazie. Al centro del centro di Taurianova, in un anno speciale.
C’è molta memoria nelle sue parole, e alla fine sarà tutto più chiaro.
“Quello che mio nonno Giovanni e mio padre Michelangelo scelsero di fare è un lavoro usurante. Ora tocca a me, non posso permettermi di assumere nessuno. Per fortuna gli orari non sono quelli selvaggi di una volta, quando trovavi alle 5 e mezza le persone in attesa del giornale. E quando la sera impacco la resa, quelle copie non vendute, penso al lavoro che c’è dietro: di chi scrive, di chi stampa, di chi consegna, di noi che vendiamo”.
Classe 1973, cinque figli, poi vedremo se restano o partono. Intanto lei è contenta.
“Siamo l’unica libreria nella capitale italiana del Libro 2024. Un bel riconoscimento, una splendida occasione: anche se ogni tanto affiorano dei dubbi”.
Il suo osservatorio è privilegiato.
“Non siamo un paese che legge molto, dovremmo fare di più. E Amazon non c’entra nulla”.
Il progetto di Taurianova è passato anche per questo. Una Biblioteca da riaprire, l’attenzione verso zone depresse del paese. Come sta la sua cittadina?
“I ragazzi dai 18 ai 24 anni non vivono più qui, devono andare fuori a studiare. Per quanto bella, è sempre troppo piccola, con pochi servizi culturali. Sono stata all’inaugurazione della Biblioteca ‘Antonio Renda’, che era chiusa da sette anni. I locali sono cambiati, c’è ancora molto da catalogare: ma quel nome racconta la nostra giovinezza”.
Taurianova commissariata, Taurianova delle faide.
“Abbiamo avuto la forza di raccontarlo in un film. Oggi siamo altro. Ma bisogna ascoltare i giovani, dare loro delle possibilità, progetti economici, non sfruttamento e lavoro nero”.
Che cosa state facendo per Taurianova Capitale?
“L’anno è ancora lungo, ma ci sono già state molte presentazioni, a cura della nostra libreria. Abbiamo incontrato Michele Ainis, Bobo Craxi, Emiliano Morreale, Fulvio Abbate. E dopo la serata con Ainis c’è stato un bel brindisi per la Costituzione, che era stato proposto da un nostro affezionato cliente”.
Il sindaco Roy Biasi ha partecipato? Magari non voleva brindare, visto che la sua lista si ispira a Salvini.
“È stato molto gentile, ha partecipato alla presentazione, ha saltato il cin cin per un impegno di famiglia. Se vogliamo che la manifestazione riesca bene, non dobbiamo perderci nella politica. Taurianova deve mostrarsi aperta a tutti”.
Che studi ha fatto?
“Stavo finendo Economia, la famiglia è stata sconvolta dalla tragedia di mio fratello Vincenzo, morto dopo un lungo pellegrinaggio nei centri specializzati del Nord. Era lui la colonna portante di questo posto. E così, sono tornata”.
E i suoi figli?
“Dai 25 in giù: la prima fa medicina a Novara, il secondo economia a Messina ma presto prenderà un posto a Parma. Anche la terza studia medicina, in questo periodo è a Plovdiv, in Bulgaria. Il quarto studia scienze infermieristiche all’Unical ed è molto felice perché ha appena iniziato il tirocinio. Il quinto ha 12 anni, chissà se mai vorrà prendere in mano un’edicola-libreria centenaria…”
Ha vissuto momenti bui?
“Tanti. Ricordo mio padre furioso con i fornitori, i distributori. Mi ha trasmesso quella passione, ma l’ho visto raramente giocare con i nipoti”.
Che cosa si può fare?
“La risposta è nei cittadini. Un libro ti apre un orizzonte, un giornale rappresenta l’opinione pubblica, e resta ancora oggi insostituibile”.
Poi Caterina Accardi mi manda una foto, e mi viene in mente la storia di Walter Schepis. Era un promettente dirigente dei Democratici di Sinistra di famiglia taurianovese. Morì nel 2004 in un incidente stradale a Roma, oggi il figlio di un fratello si chiama come lui. Doveva essere un fuoriclasse se perfino la presidente del Consiglio Meloni lo ha ricordato in un tweet l’anno scorso. Ogni 14 maggio, l’ex ministro Roberto Speranza arriva a Taurianova a ricordarlo, insieme ad esponenti grandi e piccoli del centrosinistra cresciuti insieme a lui.
“In libreria c’è uno spazio che si chiama ‘Le letture di Walter’. Sono venti titoli presi dalla sua biblioteca originale, come sono venti gli anni che sono passati. Io e mio fratello Giovanni vogliamo ricordarlo così, per il suo esempio, per quello che può insegnare ai giovani”. Ed è proprio tutto in questo angolo di Calabria, il valore della memoria.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA
Complimenti Caterina per l’impegno, la tenacia e la passione che ti hanno portato a mantenere e migliorare la tua libreria. La tua determinazione ha permesso di superare ogni ostacolo.