Il porto di Gioia Tauro
3 minuti per la letturaGIOIA TAURO (RC) – Un “fast corridor” (corridoio veloce) tra il porto di Gioia Tauro e l’Interporto di Bologna per permettere alla merce di arrivare a destinazione in modo rapido e controllato.
Un’assoluta novità per lo scalo gioiese, annunciata nei giorni scorsi dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, salutata positivamente dal presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli.
Una nuova e importante infrastruttura digitale, realizzata lungo la tratta ferroviaria di 1000 km tra lo scalo portuale di Gioia Tauro e l’interporto di Bologna, che rafforza ulteriormente la leadership del porto calabrese a livello italiano e nel Mediterraneo.
Il “corridoio digitale veloce” darà la possibilità di trasferire la merce di origine extra Ue, in entrata in Italia attraverso il porto di Gioia Tauro, direttamente nell’hub intermodale di Bologna dove saranno effettuare le pratiche di sdoganamento.
Saranno, così, evitati eventuali ritardi causati da colli di bottiglia generati dalla congestione delle banchine portuali delle procedure doganali.
“Fast corridor” è frutto di una sinergia tra l’Adm, guidata a Gioia Tauro da Giorgio Pugliese, e la società Medlog Italia, gestore del viaggio e di proprietà del gruppo Msc di Gianluigi Aponte, che si avvale di due imprese ferroviarie: Medway Italia, cioè la compagnia ferroviaria del gruppo Msc e Ferrotramvia.
Dal gateway ferroviario, realizzato dall’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, parte la tratta ferroviaria che termina presso il nodo logistico di destinazione della società Terminali Italia, del Gruppo FS che, a Gioia Tauro, è altresì coinvolta nello sviluppo del collegamento tra il nodo ferroviario interno al porto e la stazione di Rosarno.
«Quello di Gioia Tauro – recita una nota dell’ente guidato da Agostinelli – è un accordo particolarmente rilevante, perché è il primo fast corridor che interessa un porto del Mezzogiorno ed è il più lungo finora mai attivato. Ad oggi, sul territorio nazionale sono attivi 22 fast corridor, 15 ferroviari e 7 su strada, coprono una rete di oltre 5mila chilometri e movimentano circa 20mila container all’anno. Tutti nelle regioni del Nord, coinvolgono i porti di Genova, La Spezia e Ravenna con i terminal interni di Rivalta Scrivia, Melzo, Padova, Rubiera, Marzaglia e Bologna. Ora si aggiunge lo scalo portuale calabrese».
Di fondamentale importanza la nascita del gateway ferroviario che offre al porto gioiese un asset mancante in passato. «Oggi, collegato agli hub intermodali di Nola, Bari, Bologna e Padova – recita ancora la nota dell’Authority di Gioia Tauro – gestisce, tra arrivi e partenze, nove coppie di treni al giorno. Con lo sguardo ai dati statistici, nel primo semestre del 2022 sono stati registrati 423 convogli, con una stima previsionale di 900 treni a fine anno. Si tratta di un risultato importante che determinerà, tramite avviso pubblico, l’individuazione del gestore unico di manovra – continua la nota – Come da cronoprogramma, nel 2023, il numero di treni in arrivo e in partenza nello scalo di Gioia Tauro avrà un ulteriore aumento, che amplificherà il ruolo dello scalo calabrese da piattaforma di transhipment ad hub intermodale, in linea con le politiche perseguite dal Governo nella promozione del trasporto delle merci con modalità più sostenibili».
Insomma, tra gateway e “fast corridor”, il porto di Gioia Tauro sembra essersi instradato sul giusto binario che potrà portarlo a una ulteriore crescita.
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