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C’è l’ok della Commissione Via-Vas per il Ponte sullo Stretto. Resta l’ultimo passaggio: l’approvazione da parte del Cipess
Il gruppo di lavoro della Via-Vas che si occupa di valutare il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto ha espresso parere favorevole all’omonima Commissione tecnica che ha poi votato a favore dell’approvazione dell’opera e ha trasmesso la propria decisione al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
L’ITER BUROCATICO DELLA MEGA OPERA
Questo è quello che è emerso in serata in merito all’iter burocratico della mega opera rimesso in moto dal decreto-legge 35 del giugno 2023, il quale ha riattivato il progetto del Ponte e richiamato sia la Stretto di Messina spa, società concessionaria dell’opera, sia gli accordi con il general contractor Eurolink (Webuild). Il parere positivo sulla compatibilità ambientale, inoltre, è accompagnato da alcune prescrizioni che dovranno essere ottemperate in fase di progettazione esecutiva. Le condizioni ambientali prescritte riguardano non solo l’ambiente naturale, terrestre, marino ed agricolo, ma anche aspetti relativi a progettazione di dettaglio per le opere a terra, relativi a cantierizzazione, gestione delle materie, approvvigionamenti, rumore e vibrazioni.
PONTE SULLO STRETTO, L’APPROVAZIONE DELLA COMMISSIONE VIA-VAS
Le condizioni riguardano non solo l’ambiente naturale, terrestre, marino ed agricolo, ma anche aspetti relativi a progettazione di dettaglio per le opere a terra, relativi a cantierizzazione, gestione delle materie, approvvigionamenti, rumore e vibrazioni. L’aggiornamento del progetto definitivo del 2011, quindi, è stato consegnato ai vari passaggi, tra cui la riapertura della Conferenza dei servizi istruttoria e l’approvazione della Commissione di Via-Vas che, esaminata la documentazione lo scorso maggio, ha accolto le osservazioni di enti locali, associazioni e parti civili, inviando alla SdM la richiesta di 239 integrazioni del fascicolo.
La società ha consegnato lo scorso 12 settembre il dossier integrativo, disponendo per il Mase, ma anche per il ministero della Cultura, le risposte alle osservazioni presentate dal pubblico e dalle associazioni con l’aggiornamento di oltre 800 elaborati progettuali. Da quella data la Commissione di Via-Vas ha avuto 60 giorni per esaminare il materiale e le controdeduzioni inviate al dicastero. Una decisione tutt’altro che semplice, su cui probabilmente ha pesato anche la presa di posizione dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il quale ieri ha preso le distanze da qualsivoglia valutazione del rischio sismico offerta dagli studi effettuati da alcuni dei suoi membri e commissionati dalla SdM.
IL CHIARIMENTO DELL’INGV
Con riferimento alle notizie di stampa diffuse in questi giorni in merito alla “Realizzazione di attività di studio e ricerca volte alla predisposizione di risposte alle Richieste di integrazione istruttorie e documentali VIA83 e VIA84 formulate dalla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA/VAS del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) – l’Ingv in una nota chiarisce che «il 26 settembre 2024 è stato stipulato con Sapienza Università di Roma, per il tramite del dipartimento di Scienze della Terra, un Accordo di collaborazione scientifica ai sensi dell’articolo 15 della legge 241 del 1990, il cui allegato tecnico specifica chiaramente che le relazioni tecnico-scientifiche prodotte a valle dell’accordo sono di esclusiva responsabilità degli autori, ancorché dipendenti dell’Ingv, con esclusione di qualsivoglia responsabilità dell’Istituto sul loro contenuto e utilizzo».
Pertanto, l’Istituto si è dichiarato «totalmente estraneo a qualsivoglia relazione che, eventualmente firmata da personale dell’Ingv, rappresenta solo il pensiero scientifico degli autori, così come disposto dall’accordo».
RESTA L’ULTIMO PASSAGGIO
Se nel 2013 il ministero chiuse l’iter sul progetto definitivo, dichiarando l’impossibilità di pronuncia sulla compatibilità ambientale delle varianti, con parere non positivo per quanto riguardava la valutazione d’Incidenza ambientale e alcune prescrizioni impartite con l’approvazione del progetto preliminare ancora non ottemperate, così non si è ripetuto questa volta. Con l’approvazione della Via, dunque, rimane un ultimo passaggio significativo, l’approvazione da parte dell’infrastruttura da parte del Cipess: il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile chiamato ad approvare il Piano economico finanziario che accerterà l’esistenza della copertura per l’intero fabbisogno dell’opera. Così si dovrebbero evitare rischi di incompiuta, che nella maggior parte dei casi discendono da una mancanza di fondi in itinere.
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un ulteriore commento:
ove ce ne fosse bisogno, la vicenda Ponte sullo stretto con i suoi decreti, rinascite e nomine, ha evidenziato come le infrastrutture ed i trasporti debbano essere affidati a dicasteri diversi, poichè , come abbiamo visto e stiamo vivendo il sig. Salvini ha utilizzato i trasporti , trascurandoli, per tentare di valorizzare la funzione dell’opera ponte. Se i ministri fossero stati diversi, probabilmente ciò non sarebbe avvenuto e noi avremmo avuto dei trasporti più efficienti , onesti e trasparenti.
Ma la commissione VIA-VAS ha mai visionato una planimetria sinottica della prevista cantierizzazione nella sua interezza dispiegata sul territorio messinese e su quello Villese? perchè se così fosse allora dobbiamo immaginare che la commissione stia approvando una replica ai giorni nostri , della distruzione di Pompei ed Ercolano per vedere di nascosto l’effetto che fa, assistere in diretta streaming alla devastazione di due città, da sacrificare sull’altare di un progetto faraonico che in ultima analisi avrebbero più o meno lo stesso riscontro sociale ed ambientale delle piramidi, cioè NESSUNO !!!; con l’unico risultato di estraniare una intera generazione di cittadini dal contesto della propria città di origine, nella quale non potranno più vivere, nè riconoscersi e probabilmente morire in corso d’opera, avendo trascorso gli ultimi anni nel caos, nel rumore, nella polvere ed in un traffico veicolare senza precedenti e sicuramente non sostenibile.
Messina e Villa S. Giovanni sono dei cittadini, Villesi e Messinaei. NON SONO DI SAL(V)INI !!!!!!!!