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Faglie e Ponte sullo Stretto, l’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci interviene dopo le perplessità espresse dal consiglio comunale di Villa San Giovanni: «Molti pregiudizi»
IL PROGETTO del Ponte sullo Stretto non riguarda soltanto l’infrastruttura ma comprende strade, ferrovie e opere accessorie che rivoluzioneranno i territori su cui insistono. I temi caldi generano di volta in volta perplessità e discussioni, ad intervenire sulle riserve espresse mercoledì in consiglio comunale dall’amministrazione di Villa San Giovanni è anche Pietro Ciucci, amministratore delegato della Stretto di Messina, società concessionaria dell’opera.
«Nel vostro ampio servizio mi pare di aver letto molte affermazioni di chi manifesta una contrarietà al Ponte e interpreta qualsiasi argomento di un progetto così complesso in coerenza con questa riserva di valore. Quindi, qualsiasi aspetto anche complicato e sensibile viene utilizzato per contrastarne la realizzazione. – afferma l’ad -. Poi le posizioni sono articolate e a mio avviso la maggioranza delle persone a Villa è favorevole all’operazione Ponte. Ma in alcune situazioni emergono interpretazioni da cui traspare una riserva di valore. Cioè vengono portate considerazioni che riflettono una posizione iniziale di contrarietà».
FAGLIE, PONTE SULLO STRETTO E DUBBI A VILLA SAN GIOVANNI, LA REPLICA DI PIETRO CIUCCI
Il progetto del Ponte è ripartito lo scorso maggio, con la conversione del decreto-legge 35/2023 recante “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria” e che di fatto ha riattivato il progetto dell’opera. «La nostra attività è ripartita a giugno dello scorso anno – ricorda l’ad – e da allora, in tutte le occasioni, abbiamo dato disponibilità ad essere con i nostri tecnici sul territorio del Comune, negli uffici del Comune, nell’aula del consiglio, per dare tutte le rassicurazioni possibili».
A Messina, esiste una Commissione consiliare Ponte che si rapporta settimanalmente con i tecnici della SdM, gli stessi che anche nelle prossime riunioni previste saranno ascoltati sui diversi aspetti concernenti la realizzazione dell’infrastruttura, da qui il rinnovo della «medesima disponibilità che abbiamo nei confronti di Messina anche per Villa San Giovanni. Noi siamo pronti a venire e impegnarci nello stesso modo, con i nostri esperti e l’aiuto dei contraenti generali, per affrontare nel dettaglio ogni singolo argomento e ogni singola preoccupazione».
«Un progetto di questa importanza chiede un esame attento, una ricerca continua, questo non significa che non ci sia un progetto definitivo. In base a cosa affermano che non si tratta di un progetto definitivo? Lo è come previsto dalla legge e in quanto tale sarà esaminato dal Mase, dalla Conferenza dei servizi e dal Cipess. – sottolinea l’ad –. A questo farà seguito una progettazione esecutiva dettagliata che, com’è nella naturale successione progettuale, va a riprendere i contenuti della progettazione definitiva e l’arricchisce con ulteriori approfondimenti. Non si può portare tutto nel definitivo, altrimenti non esisterebbero le diverse fasi di progettazione».
DOCUMENTAZIONE INTEGRATA CON OLTRE 800 ELABORATI
La SdM, il 12 settembre scorso, ha integrato con oltre 800 elaborati la documentazione presentata al Mase. Nel nuovo materiale prodotto, e inviato secondo il termine di legge, sono prese in considerazione anche le richieste avanzate nelle “Osservazioni del pubblico”, «Il problema è che sembrerebbe che le nostre risposte, per quanto argomentate, non siano mai sufficienti e questo rende difficile comprendersi. – evidenzia Ciucci – Eppure i lavori che abbiamo effettuato per le integrazioni hanno coinvolto decine di esperti, università e tecnici che si sono impegnati sui diversi temi».
Il prossimo passaggio dell’iter burocratico per la realizzazione dell’opera sarà l’approvazione da parte della Commissione di Via – Vas (Valutazione impatto ambientale e Valutazione ambientale strategica). Dal ministero dell’Ambiente la risposta dovrebbe arrivare entro metà novembre, ma la svolta si attende con il Cipess che si esprimerà sulla fattibilità economica del Ponte. «Non potremmo ritenere nessuno di questi passaggi come meramente formale – precisa Ciucci – la Via – Vas è una condizione essenziale e uno degli esami più impegnativi a cui è soggetta l’opera. Perciò abbiamo lavorato tutta l’estate per produrre la notevole mole di lavoro necessaria a rispondere alle richieste: dai monitoraggi delle migrazioni al movimento dei cetacei, e abbiamo anticipato studi che avevamo previsto per il progetto esecutivo».
Proprio lo sviluppo della progettazione esecutiva conclude Ciucci che sarà a sua volta «soggetta ad approvazioni, verifiche di ottemperanza e quant’altro. Dobbiamo seguire lo sviluppo di un progetto complesso in tutte le sue fasi e quella dell’esecutivo richiamerà ancora il coinvolgimento di numerose professionalità e dovrà tener conto delle prescrizioni espresse dalla Commissione di Via – Vas e delle indicazioni che emergeranno dalla Conferenza dei servizi. Quindi il percorso è ancora lungo perché numerosi sono gli step di valutazione che danno anche conto di una prudenza nello sviluppo dell’opera».
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Ho inviato già un commento ma non lo ho visto riportato. Ripeto: dottor Ciucci, abbiamo posto domande precise sui cavi principali e sulle prove già eseguite e ancora da eseguire. Prove di fatica a fretting che non possono essere rimandate alla fase esecutiva (dipende la fattibilità del ponte). Perché evita di nominare i cavi? Perché non da risposte puntuali come puntuali sono le domande. Fino a quando non lo fa, le sue risposte vaghe non convincono nessuno.. Se “i cavi reggono” si deve sapere prima di ogni approvazioni di pezzi di “spezzatino”. Per la 30ma volta una risposta pubblica per piacere.. Grazie
I fautori dell’opera si arrampicano sugli specchi ma scivolano miseramente perché non ci sono appigli validi che permettano una scalata possibile e verosimile
Egregio dottore Ciucci vogliamo il confronto sui cavi, sulle prove eseguite e sulle prove di fatica da fretting da eseguire. Perché sfugge sempre?
Prof. Ing. Antonino Risitano