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Il porto di Gioia Tauro

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GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA) – Un lungo serpentone di navi portacontainer grandi e piccole così lungo ed imponente attraccate alle banchine del porto di Gioia Tauro non si era mai visto prima. Una sensazione di grandiosità ma anche di capacità e di operatività oltre che testimonia le potenzialità dello scalo, il primo in Italia per la movimentazione di container e quinto in Europa.

Il record di toccate si è registrato domenica scorsa, 13 febbraio 2022, giorno che entrerà nella storia del porto. In contemporanea, esattamente alle ore 13, sono state registrate ben 15 navi attraccate lungo le sue banchine. Un guinness da primato per lo scalo portuale di transhipment italiano, che continua ad inanellare numeri da record.

Si tratta di traguardi raggiunti attraverso un costante lavoro, pianificato dall’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, guidata dal presidente Andrea Agostinelli, per definire l’ulteriore crescita dello scalo portuale calabrese.

«Quello di domenica scorsa- scrive in una nota l’Autorità di Sistema portuale – è stato un importante risultato realizzato attraverso un quotidiano gioco di squadra, animato dalla costante sinergia tra l’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, la Capitaneria di Porto di Gioia Tauro e i Servizi tecnico-nautici, che garantiscono, 24 ore su 24, la sicurezza della navigazione lungo il canale portuale» che proprio domenica scorsa assomigliava sempre più ad uno dei grandi hub mondiali di trasbordo di container, come uno dei porti del Far Est o del Nord Europa.

Le operazioni di transhipment si sono svolte nel migliore dei modi con performance altissime tra i portuali e ciò anche in virtù del fatto che tra gli elementi che contribuiscono a segnare i traguardi di Gioia Tauro vi è la sua alta infrastrutturazione, che rappresenta un elemento strategico nella distribuzione globale delle tratte internazionali delle merci. Lo scalo calabrese è uno dei principali punti di riferimento del transhipment mondiale grazie, anche, alla sua posizione baricentrica nel bacino del Mediterraneo e alla profondità dei suoi fondali (18 metri), per i quali sono attualmente in corso i lavori di livellamento, mirati a mantenere costante profondità e sicurezza del canale portuale.

Toccata di riferimento della Mediterranean Shipping Company, prima compagnia del trasporto marittimo containerizzato mondiale e tra i più globali operatori di logistica che ha rilevato il porto quasi tre anni fa e che dopo il periodo di crisi lo ha rilanciato investendo somme imponenti tra i mezzi di movimentazione, gru e carrelli. Numeri che potrebbero aumentare in vista dell’arrivo di altre nuove gru tra le più gru al mondo.

La Msc attarverso la controllata Til sta confermando tutti gli impegni assunti per far diventare Gioia Tauro, come disse il patron Gianluigi Aponte il porto più grande del Mediterraneo, Proprio a Gioia Tauro giungono le mega portacontainer di 400 metri di lunghezza e 61 di larghezza, capaci di trasportare oltre 24 mila teus. In partenza dal Far East, dopo aver lasciato Port Said, attraversano il canale di Suez ed entrano nel mercato italiano solo attraverso lo scalo calabrese, per poi proseguire il viaggio nel Mediterraneo verso Valencia e Barcellona e fare, quindi, rientro nel mercato asiatico.

L’Autorità di Sistema portuale ha anche sottolineato come dall’attuale anali dei traffici a Gioia Tauro, «anche il trasporto delle autovetture, mercato di riferimento del terminalista Automar, con la presenza contemporanea di due navi attraccate alla banchina nord, manifesta segni di ripresa».

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