La zona dell'incendio
2 minuti per la letturaMONTEBELLO JONICO (REGGIO CALABRIA) – Un incendio, divampato ha distrutto l’area SIC del Pantano, dove nidificano i fenicotteri rosa, in quella che dovrebbe essere Oasi WWF. L’allarme è stato lanciato ieri mattina all’alba da un ferroviere che transitava sulla statale per andare al lavoro.
L’uomo, accortosi della presenza di quattro focolai appiccati, probabilmente nella notte, in quattro punti diversi dell’area ha chiamato il 115. I vigili del fuoco sono intervenuti tempestivamente, ma tutto è stato distrutto dalle fiamme. Non si hanno notizie certe ma sembrerebbe che l’incendio sia di origini dolose. Sull’area acquisita dalla Città Metropolitana due anni fa dall’amministrazione guidata dal sindaco sindaco Ugo Surace per un importo di 6000 euro c’è un progetto finanziato da 10.000 euro per un primo intervento con il Wwf soggetto attuatore e Mondo Verde Club.
Quella degli incendi e dei roghi è una storia che si ripete da anni con conseguenze sempre più gravi. Non meno di un mese fa un uomo ha perso la vita in contrada Molaro del comune nel tentativo disperato di difendere il suo terreno da un incendio boschivo.Fatti che non sono passati in sordina agli occhi dei cittadini che hanno a cuore il territorio.
La polemica è rimbalzata sui social. «Un fuoco certamente appiccato – hanno postato sulle pagine facebbok i cittadini- perché non ci si dimentichi che, in fondo, qui da noi occorre fare “terra bruciata”. Gesti da condannare senza se e senza ma».
Sulla problematica è intervenuto anche il presidente dell associazione Nuovi Confini Fortunato Tripodi che con il suo intervento ha voluto stimolare la critica ed il dibattito. «È indispensabile – ha scritto Tripodi – che il WWF stili un rapporto pubblico da condividere con associazioni, territorio ed istituzioni dei danni apportati da questo incendio alla fauna, alla flora ed a tutto l’ecosistema dei laghetti. Una conta delle specie animali che sono morte e di quelle che rimarranno senza un nido e senza un habitat. Non possiamo far sì che il Comune punti sulla buona volontà di alcuni piromani per graziarsi la pulizia gratuita dei territori a discapito della salute e della vita degli altri come è successo a Molari con la morte del povero Domenico Genovese. Anche quest’ anno sacrificherò i miei impegni lavorativi. Mi impegnerò come volontario per fare antincendio»
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