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Era stato donato dalla collettività locrese l’ecografo dell’ospedale che il primario di Locri utilizzava per visite private; interdetto il medico
I finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione medico-sanitaria per 12 mesi nei confronti di un primario in servizio all’ospedale di Locri, indagato per i reati di peculato, truffa a danno dello Stato, false attestazioni e rifiuto di atti d’ufficio. L’autorità giudiziaria ha disposto inoltre il sequestro preventivo di strumentazione medica e di oltre 40mila euro.
L’ATTIVITA’ EXTRA-MOENIA DEL PRIMARIO DI LOCRI
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, il dirigente medico avrebbe sottratto sistematicamente e per fini personali un ecografo in dotazione al reparto ospedaliero da lui diretto, donato dalla collettività locrese. Il primario, infatti, pur essendo legato all’Asp di Reggio Calabria da rapporto di lavoro esclusivo, avrebbe esercitato attività professionale extra-moenia non autorizzata presso alcuni studi medici privati, utilizzando l’ecografo del reparto ospedaliero che dirigeva ed attestando falsamente all’ASP di Reggio Calabria di trovarsi, invece, presso l’Ospedale di Locri per rendere “prestazioni aggiuntive”. Infatti, l’Asp di Reggio Calabria, in virtù di una specifica scelta del medico, corrispondeva al professionista indagato anche l’indennità di esclusività, un emolumento accessorio previsto a favore di tutti i dirigenti medici che scelgono di prestare la propria attività professionale esclusivamente a favore dell’Asp di appartenenza.
L’APPROFONDIMENTO DELLE INDAGINI
Dalle indagini è inoltre emerso, in una specifica circostanza, che il primario, pur essendo in turno di “disponibilità”, si sarebbe indebitamente rifiutato di intervenire in ausilio di altro dirigente medico del reparto ospedaliero da lui diretto che ne aveva richiesto l’intervento per gestire un’emergenza relativa a una paziente. Al momento, quindi, le somme indebitamente percepite dal medico ammontano poco più di 40mila euro tra “prestazioni aggiuntive” e ‘indennità di esclusività’. Quando i finanzieri sono intervenuti hanno sorpreso il medico in flagranza mentre stava visitando un paziente presso un noto studio privato della provincia utilizzando l’ecografo. Al termine dell’interrogatorio di garanzia, il gip ha disposto nei confronti del primario la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione medico-sanitaria per la durata di 12 mesi.
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