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Un'ambulanza

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REGGIO CALABRIA – Il 118 reggino lavora a regimi non più tollerabili, tra «medici imboscati» e «servizi inutili». E’ l’ennesima denuncia di Nicola Simone, segretario della Uil Fpa a pochi giorni di distanza dall’intervento della Polizia a Taurianova per il trasporto di una donna colpita da ictus. la Uil era intervenuta già lo scorso anno con una proclamazione di sciopero dell’intero comparto.

«Sono già trascorsi oltre tre mesi dal concorso per il nuovo dirigente della Centrale Operativa – scrive la Uil – e due mesi dal suo insediamento ma, ad oggi, nulla può essere registrato in chiave positiva. Il Suem 118 della provincia ha, quasi da solo, dovuto sopportare il peso della gestione del trasferimento dei pazienti Covid, dei trasferimenti in tutti gli ospedali della provincia di pazienti che necessitavano di maggiore assistenza, dell’emergenza-urgenza territoriale, delle diagnostiche extra ospedaliere».

Il personale «con ruoli e funzioni sindacali» per esempio continua ad essere «distratto dai propri compiti di istituto o trasferito ad altro servizio a bassa o nulla intensità assistenziale». Questo mentre «continua ad essere pressante e drammatica l’assenza di medici nella piana di Gioia Tauro. Le ambulanze viaggiano quasi sempre senza medico ed in alcuni casi si è dovuto utilizzare ambulanze dell’area ionica, stanziate a 50 chilometri di distanza per compiere dei soccorsi urgenti». Chi è rimasto scappa via: i rischi troppo alti in pessime condizioni, con un trattamento economico «assolutamente non in linea con le capacità e le competenze del personale. In periodo covid, per sopperire alla necessità di rimpiazzo di varie unità del personale che ha goduto di trasferimenti di favore, si è fatto ricorso a personale frettolosamente reclutato ed assolutamente non formato al riguardo».

La Uil denucia anche il sistema della centrale operativa. «Il sistema delle telefonate è obsoleto e non permette la gestione ottimale delle chiamate in entrata e la successiva gestione dei mezzi sul territorio. La media del tempo di risposta di un operatore può arrivare ai 12 minuti».

L’altro aspetto è legato ad un uso improprio dei mezzi. «Ci si permette il lusso di mandare ambulanze con medico per effettuare interventi di diagnostica programmata o trasferimenti che non richiedono assolutamente la presenza di un medico» in mezzo ci sono anche trasferimenti per cicli in camera iperbarica, dove mezzi vengono impiegati per oltre sei ore. Interventi che «dovrebbero essere appannaggio delle direzioni sanitarie ospedaliere (ambulanze di presidio) senza il ricorso improprio del Suem 118».

C’è altro: «ambulanze che attendono ore ai Pronto soccorso degli ospedali senza poter sbarellare, mandate al Gom di Reggio Calabria in codice rosso senza che la Centrale operativa sia a conoscenza». una situazione «esplosiva» per «l’utenza e la salute psicofisica dello stesso personale, ma tutto questo sembra non interessi ad alcuno e nessuno è chiamato a risponderne. Quanto denunciato dalla Uil è riscontrabile con l’esame diretto di atti ufficiali, schede d’intervento e registrazione di Centrale operativa».

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