Vaccinazione con personale dell'Esercito
2 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Ad Arghillà, da ieri, il Covid fa un po’ meno paura grazie all’Esercito. Il quartiere ghetto, periferico, degradato, segnato da un profondo disagio sociale e sanitario, per una volta può sentirsi meno solo. Numerosi residenti si mostrano infatti felici, sorridenti, dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Moderna.
Sul posto il team mobile dell’Esercito, capitanato dal tenente medico Chiara Michelotto e supportato da personale militare e della Croce rossa italiana. Fondamentale la disponibilità del polo sanitario di prossimità Ace, nei cui locali appositamente preparati si è svolta l’attività di inoculazione. E così, nel giro di una mattinata, il tasso di vaccinazione del quartiere di Arghillà registra un piccolo balzo in su.
È già qualcosa per un luogo in cui, fino a ieri, erano davvero pochissimi gli abitanti “immunizzati”. Pare sia stata solo la prima tappa dell’iniziativa, che era stata suggerita dal Centro sportivo italiano di Reggio Calabria ed accolta da Emanuele Mattia, già garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Città Metropolitana; quindi, approvata dal presidente della Regione Roberto Occhiuto e dal consigliere regionale Salvatore Cirillo. Che a margine dell’evento dichiara: «Ritenendomi particolarmente soddisfatto per questo importantissimo segnale rivolto ai cittadini di Arghillà, ringrazio il presidente Occhiuto, i militari impegnati nelle attività vaccinali, il Garante dei Minori per aver segnalato la problematica, riponendo massima fiducia nel nostro operato, i volontari della Cri, i volontari del Polo di Medicina solidale Ace, e tutti quei cittadini che vedendoci arrivare alle 9.00 di mattina nel loro luogo di residenza hanno potuto avvertire la vicinanza delle istituzioni preposte principalmente a proteggerli e tutelarli».
La sinergia tra istituzioni e associazioni ha dunque consentito l’organizzazione di un’importante giornata dedicata alla prevenzione e alla sensibilizzazione, per continuare la lotta contro il virus che ha sconvolto le vite di tutti. Un virus che sta travolgendo Reggio Calabria con migliaia di contagi, e che in due anni ha causato centinaia di decessi nell’intera provincia. Ieri, l’ennesimo boom di positivi (+995) e casi attivi a quota 10.761.
Numeri ufficiali ma non per questo attendibili, visto che il tracciamento è andato in tilt e i dati reali sono molto più drammatici. Oltre 170 le persone ricoverate, di cui 131 al Gom (14 in Terapia intensiva) e le altre a Gioia Tauro e fuori provincia.
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