Il cardinale Robert Sarah
2 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Dal Vaticano allo Stretto per un intervento chirurgico d’avanguardia. È stato un “viaggio della speranza” conclusosi felicemente quello intrapreso negli scorsi giorni dal cardinale e arcivescovo guineano Robert Sarah, prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.
L’importante esponente della Santa Sede ha subito una delicata operazione nel reparto di Urologia del Gom “Bianchi Melacrino Morelli”, affidandosi alle sapienti mani dei chirurghi che hanno manovrato il robot da Vinci, ossia il più evoluto sistema robotico per la chirurgia mininvasiva, applicato in diverse branche specialistiche, e presente in Calabria solo al Grande ospedale metropolitano (dal 2016).
Ieri mattina, in conferenza stampa nell’aula “Spinelli” del presidio “Riuniti” del Gom, il segretario personale del cardinale Sarah, il reggino Lorenzo Festicini, ha ringraziato i vertici istituzionali e sanitari del nosocomio e ha spiegato perché la scelta per l’intervento è ricaduta su Reggio: «A Roma ci sono tante cliniche ma il centro d’eccellenza lo abbiamo in Calabria. Un centro europeo di prestigio e di qualità nel settore dell’urologia, ma non tutti lo sanno».
Lorenzo Festicini, fondatore e presidente dell’Istituto Nazionale Azzurro, in cui il cardinale Sarah ricopre il ruolo di presidente della Consulta generale sacerdotale, ha riservato parole di grande apprezzamento nei confronti della squadra del Gom e con orgoglio ha sottolineato: «Cerchiamo di evidenziare quelle che sono le qualità della nostra Calabria».
Altrettanto orgoglio è stato mostrato dal primario di Urologia Edoardo Sgrò: «Confermo che il nostro è un centro d’eccellenza. Usiamo il robot Da Vinci dal 2016 e, con cinque anni di esperienza alle spalle, non abbiamo nulla da invidiare ai migliori centri in Italia e in Europa».
A operare il cardinale Sarah mediante l’innovativa tecnica robotica è stato il chirurgo Domenico Veneziano, coadiuvato dal collega Luca Carbone: «Il robot Da Vinci – ha spiegato lo stesso Veneziano – permette di effettuare chirurgia ad altissima precisione che ci garantisce risultati più soddisfacenti rispetto alla chirurgia tradizionale, quella aperta per intenderci. Ma permette anche tempi di ripresa incredibilmente rapidi, come nel caso del cardinale».
Non poteva mancare una nota di soddisfazione da parte del commissario del Gom Jole Fantozzi: «Essere stati scelti da un alto prelato del Vaticano è una dimostrazione tangibile della capacità di cura del nostro ospedale, ma anche un modo per tranquillizzare quanti per vari motivi non vanno a curarsi fuori. La robotica ci potrà permettere di non disperdere le nostre risorse in altre regioni».
Anche perché il Da Vinci è già largamente impiegato al Gom, come ha spiegato il direttore sanitario Salvatore Costarella: «Qui si fa sanità di qualità tutti i giorni. La qualità dell’ospedale è altissima e la presenza di sua eccellenza lo attesta».
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