La sede dell'Asp di Reggio Calabria
1 minuto per la letturaLOCRI (REGGIO CALABRIA) – «Ora basta, il vaso è colmo. Mi incatenerò agli uffici della direzione sanitaria dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria finché non avranno ottemperato alla sentenza 74/2020, liquidando il risarcimento come stabilito dal Tribunale di Locri e confermato anche dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria». La signora Marinella, mamma di Nicola e presidente dell’associazione di volontariato per le persone con disabiltà “Amici di Nicola”, ha annunciato azioni di protesta eclatanti.
Una pec è stata inviata a Questura, Prefettura, commissari Asp, al commissario ad acta per la sanità Guido Longo e al presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì.
Nella comunicazione si ripercorre la vicenda di Nicola legata alla sentenza di risarcimento per il caso di malasanità che ha visto protagonista il ragazzo e che, ad oggi, non è stata liquidata.
«Ciò danneggia ulteriormente – è detto in una nota – Nicola e la sua famiglia già provata dal danno causato dalle sue disabilità gravissime. Un comportamento, quello della Asp reggina, che confligge con l’impegno finora profuso dallo Stato a favore della legalità nella gestione delle Aziende del servizio sanitario regionale della Calabria».
«Non attenderò ulteriori silenzi – sostiene ancora la donna – né prese in giro, sono pronta ad incatenarmi con Nicola, e lo farò già da mercoledì 12 maggio, a partire dalle 9 nella sede dell’Asp provinciale di Reggio Calabria, e non arretrerò finché non risolveranno la questione».
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