I controlli dei carabinieri del Nas
2 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – Diciotto titolari di Residenze sanitarie assistenziali di Reggio Calabria e provincia sono stati segnalati all’Autorità amministrativa, oltre a un sequestro, cinque provvedimenti di sospensione all’attività e la denuncia di un legale rappresentante. E’ il bilancio di una serie di controlli effettuati dai Carabinieri di Reggio Calabria nelle strutture ricettive sanitarie e socio assistenziali destinate ad ospitare le persone più a rischio, anziane o con disabilità.
I carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e sanità (Nas) e del Comando provinciale di Reggio Calabria, hanno eseguito ispezioni all’interno di Rsa, Case di Risposo, Comunità Alloggio e Case famiglia, ubicate sia nel centro cittadino che in provincia.
In particolare, i militari dell’Arma hanno sequestrato una Casa di cura e denunciato il legale rappresentante per reati connessi a irregolarità nell’assistenza degli anziani e alla mancanza dei titoli autorizzativi, proposto provvedimenti di sospensione di 5 strutture sprovviste della documentazione prevista e non censite dalle autorità amministrative nonché diffidato 13 analoghe attività al ripristino dei requisiti ”strutturali organizzativi e funzionali“.
Ogni tipologia di questo tipo di strutture, nel rispetto delle vigenti disposizioni, deve essere dotata di locali consoni alla ricettività degli ospiti (metratura adeguata, servizi igienici specifici, arredamenti funzionali) ed organizzata con figure professionali ben delineate quali medici, infermieri, operatori socio sanitari ecc.).
In deroga a tali requisiti richiesti, nell’ambito delle verifiche effettuate durante le diverse attività ispettive, i carabinieri hanno riscontrato gravi carenze strutturali ed organizzative nella non conformità alla normativa di sicurezza nei luoghi di lavoro, da costituire pericolo per le persone che vi soggiornano.
Gli anziani ospiti, dopo aver effettuato il tampone, saranno ricollocati, con l’ausilio dell’Asp di Reggio Calabria, presso altri plessi autorizzati.
I controlli eseguiti hanno permesso di evidenziare le criticità delle realtà assistenziali presenti nella nostra provincia, permettendo così di tutelare il diritto alla salute e alla idonea assistenza delle fasce più deboli, oltre che di prevenire l’insorgenza di focolai all’interno di tali luoghi, maggiormente esposti e sensibili all’emergenza sanitaria in atto.
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