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Suicida in cella: un detenuto calabrese di 55 anni si è si impiccato nel carcere Vigevano. Era in carcere per una rapina da 55 euro.
VIGEVANO (PAVIA)- Un detenuto di 55 anni, S. R., di origini calabresi, si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella del carcere di Vigevano. L’uomo, che avrebbe finito di scontare la pena nel 2027, era stato arrestato lo scorso dicembre per una rapina di soli 55 euro. La tragica notizia è stata resa nota da Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, che ha lanciato un allarme sulla “strage senza fine” di suicidi nelle carceri italiane.
«Subito soccorso, l’uomo è stato condotto in fin di vita in ospedale, ma è spirato poco dopo. Salgono così a 9 i detenuti, cui bisogna aggiungere un operatore, che dall’inizio dell’anno si sono tolti la vita in tutto il Paese. In una strage che prosegue sulla scia del 2024, quando si è battuto ogni record negativo, con 89 reclusi e 7 agenti suicidi». Ha dichiarato De Fazio.
IL DETENUTO CALABRESE SUICIDA NEL CARCERE DI VIGEVANO È SOLO L’ULTIMO DI UNA STRAGE NELLE CARCERI
Il sindacato UILPA denuncia l’inefficacia del “decreto carceri” . « A fronte di un sovraffollamento in costante crescita e che fa già segnare 16mila ristretti oltre i posti disponibili. Analogamente, le ripetutamente propagandate assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria, al cui reale fabbisogno mancano più di 18mila agenti. Gli agenti bastano a malapena a coprire il turn over. Mentre nel contempo si ampliano i contingenti impiegati al difuori delle strutture penitenziarie e in uffici ministeriali». Spiega Il Segretario della Uilpa Pp.
«Politicamente e moralmente – conclude De Fazio- occorre fermare la carneficina e restituire legalità alle carceri, per chi vi è ristretto e per chi, lavorandoci, cerca ogni giorno per come può di mettere una pezza alle moltissime falle, non sempre riuscendovi in un contenitore che fa acqua da tutte le parti».
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