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La morte a Bovalino di Francesco Marando non è stata un suicidio, come si pensava inizialmente, la procura di Locri ha aperto un fascicolo per omicidio.


BOVALINO (REGGIO CALABRIA)- Era apparso inizialmente come un malore o un gesto estremo, ma il ritrovamento del corpo senza vita di Francesco Marando, 54 anni, nella cantina della sua abitazione ha aperto uno scenario diverso. La Procura di Locri, ha infatti, ha avviato un’inchiesta per omicidio contro ignoti. Parti lese nel fascicolo sono la moglie, i quattro figli – uno minorenne – e la madre del defunto.

Il corpo dell’uomo, originario di San Luca, è stato scoperto domenica pomeriggio. Sul posto oltre le ambulanze del 118 e un elisoccorso sono arrivati anche i carabinieri. I militari hanno subito avviato le indagini per capire se Marando si fosse ucciso o meno. Già domenica sera, sul posto, durante un’ispezione cadaverica condotta dal medico legale ha rilevato un piccolo foro sulla tempia. Elemento che ha spinto gli investigatori a ipotizzare un colpo d’arma da fuoco come causa del decesso.

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Quest’oggi, 15 gennaio 2025, l’autopsia, condotta dal dottor Pietro Tarzia, sembrerebbe aver confermato i sospetti. Durante l’accertamento medico legale era presente anche il dottor Antonino Bondì, perito nominato dalla moglie e dai figli. Gli stessi familiari, assistiti dagli avvocati Francesca Costanzo ed Eugenio Minniti, ha chiesto rispetto per il lutto. E di «evitare ogni strumentalizzazione funzionale alla ritenuta sussistenza, inesistente, di controversie natura familiare e – dichiarano i legali- di collegamenti di questo evento con ulteriori episodi delittuosi occorsi nel territorio della Locride». Intanto, con l’ipotesi di omicidio i carabinieri di Bovalino stanno esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza posizionate vicino all’abitazione dove Francesco Marando è stato trovato morto. L’abitazione è situata lungo la statale 106.

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