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Operazione antimafia a Reggio Calabria, la Guardia di Finanza sequestra beni per 4,5 milioni a 15 soggetti, 20 imprese sotto controllo giudiziario.


REGGIO CALABRIA- Un’importante operazione Comando Provinciale della Guardia di Finanza, condotta in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, ha portato al controllo giudiziario di 20 imprese della provincia reggina. Le imprese sono considerate imprese altrettante a rischio di infiltrazione di matrice ‘ndranghetista. Sono aziende operanti sul territorio della provincia reggina.

In tale contesto, l’Autorità Giudiziaria reggina ha rilevato la sussistenza del pericolo di infiltrazione mafiosa sul conto delle imprese destinatarie dei provvedimenti eseguiti, le quali, in precedenza, erano state colpite da informazione antimafia a carattere interdittivo emesse dalla locale Autorità di Governo. Le attività imprenditoriali in questione il cui volume d’affari complessivo si aggira intorno ai 10 milioni euro e che sono attive in diversi settori economici erano sottoposte al rischio di contaminazione da parte della criminalità organizzata. Si tratta quindi di aziende che vanno dalla gestione di stabilimenti balneari alla commercializzazione di prodotti alimentari, dalla ristorazione al settore alberghiero, dalle costruzioni alla raccolta dei rifiuti.

Lo stesso Comando Provinciale di Reggio Calabria della Guardia di Finanza ha eseguito misure di prevenzione patrimoniali ablative (sequestri e confische) nei confronti di 15 soggetti, per un valore complessivamente stimato in circa 4,5 milioni di euro. L’applicazione di tali misure di prevenzione (alternative ai più radicali provvedimenti di sequestro e confisca) è finalizzata a garantire, da una parte, la libertà d’impresa. E, dall’altra, il perseguimento e la salvaguardia della legalità delle medesime attività economiche. L’ “amministrazione giudiziaria” e il “controllo giudiziario”, infatti, attraverso un’attività di “vigilanza preventiva”, mirano proprio alla “bonifica” e al recupero delle imprese maggiormente esposte al rischio di asservimento alle attività illecite della criminalità organizzata, nell’ottica del loro successivo reinserimento nel tessuto economico legale.

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