Pronto soccorso Locri
2 minuti per la letturaMomenti di tensione al pronto soccorso di Locri: una lite verbale tra il figlio di un paziente e il primario è degenerata in aggressione verbale. È polemica sul posto di polizia lontano dal pronto soccorso.
LOCRI (REGGIO CALABRIA) – Momenti di tensione e violenza verbale si sono verificati nel tardo pomeriggio di oggi, 17 dicembre 2024, al pronto soccorso dell’ospedale di Locri. Dove a seguito del trambusto durante aggressione verbale sono rimaste ferite una donna delle pulizie e di un’infermiera. Quest’ultima con una prognosi di dieci giorni.
Secondo la prima ricostruzione, la situazione è degenerata a seguito di una lite verbale tra il figlio di un paziente e il primario del reparto. La discussione, nata per motivi al momento non specificati, è rapidamente trascesa in aggressione verbale nei confronti del primario. Quest’ultimo, per proteggersi, si sarebbe spostato in una postazione dotata di vetro protettivo, ma il figlio del paziente avrebbe continuato a inveire e gridare.
Per calmare il ragazzo che viene descritto come «un giovane uomo vestito da lavoro che non aveva l’apparenza di uno di facile lite», sono intervenuti anche gli stessi pazienti, i quali si sono alzati dalle barelle per cercare di placare gli animi. Proprio durante i concitati momenti in cui si stava cercando di placare gli animi che sono rimaste ferite una donna delle pulizie e un’infermiera. L’intervento dei carabinieri ha riportato la calma, ma l’episodio ha solleva una serie preoccupazioni sulla sicurezza del personale sanitario e dei pazienti all’interno della struttura.
POSTO DI POLIZIA ALL’OSPEDALE DI LOCRI È NELL’AREA DIRIGENZIALE, LONTANO DAL PRONTO SOCCORSO
L’aggressione verbale ha evidenziato alcune criticità nel sistema di sicurezza del pronto soccorso di Locri. Il posto di polizia presente nell’ospedale di Locri è distante dal pronto soccorso. La postazione, infatti, è nell’area dirigenziale e non nell’area dell’emergenza. Questa mancanza di presidio delle forze dell’ordine rende il personale sanitario più vulnerabile a episodi di violenza.
Inoltre, è emerso che l’aggressione verbale è avvenuta nel corridoio della “decenza”, un’area apparentemente priva di telecamere di sorveglianza. Questa assenza rende più difficile la ricostruzione esatta della dinamica dell’accaduto e l’identificazione di eventuali responsabilità.
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