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Il Dna dei genitori di Antonio Strangio sarà confrontato con le tracce biologiche rinvenute sul fuoristrada carbonizzato del 42enne di San Luca.


SAN LUCA (REGGIO CALABRIA) – Il Dna dei genitori di Antonio Strangio verrà comparato geneticamente con le tracce biologiche rinvenute sui frammenti ossei ritrovati all’interno del fuoristrada carbonizzato, trovato lunedì 18 novembre 2024, nella zona di confine tra Bovalino e Bianco. Sebbene manchi ancora l’ufficialità, e sebbene nel fascicolo della scomparsa di Strangio si parla di “resti di essere vivente”, le analisi preliminari sembrerebbero ormai suggerire agli investigatori che i resti siano di natura umana e potrebbero appartenere proprio al 42enne di San Luca di cui ormai oltre dieci giorni non si hanno più notizie.

Imprenditore nel mondo dell’allevamento di bovini, Antonio Strangio risulta scomparso già qualche giorno prima del giorno del ritrovamento della sua jeep Mitsubishi Pajero. L’allevatore, padre di quattro figli a cui era molto legato, sarebbe stato visto l’ultima volta poco dopo le ore 18. Quando sarebbe salito a bordo del suo fuoristrada e da quel momento, Antonio Strangio sembra esser sparito nel nulla. Ieri, è stata una giornata importante per le indagini e ancor più difficile per i familiari del 42enne. Sono stati, infatti, effettuati gli accertamenti tecnici irripetibili predisposti dalla procura della repubblica di Locri. Tra gli accertamenti fatti c’è stato il test del dna ai genitori di Antonio Strangio Un passaggio doloroso per la madre e il padre di Antonio Strangio ma necessario per accertare se quei frammenti rinvenuti dentro l’auto siano del 42enne.

TANTE LE DOMANDE SULLA SCOMPARSA DI ANTONIO STRANGIO E SUL RITROVAMENTO DEL SUO FUORISTRADA

Un lungo lavoro questo di analisi, estrazione e compatibilità con i profili genetici isolati dai frammenti trovati, con quelli dei genitori del 42enne, che spetta agli esperti del Ris di Messina. Le domande restano ancora molte: cosa è accaduto ad Antonio Strangio? Sono suoi i resti rinvenuti dentro il fuoristrada e se così fosse chi lo ha ucciso? Perché? Le indagini sono ancora in corso e gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli ultimi giorni di vita dell’imprenditore. L’ipotesi del gesto estremo pare esser stata esclusa, mentre quella di un incidente sembra la meno probabile, quella più battuta dagli investigatori sarebbe quindi l’omicidio.

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Nella procura di Locri il fascicolo per la scomparsa di Strangio è iscritta nel registro delle notizie di reato a carico di persone ignote. I carabinieri della stazione di San Luca con i militari del Nucleo Operativo della compagnia di Bianco e del reparto investigatori del gruppo territoriale di Locri sono al lavoro per ricostruire le ultime ore di vita del 42enne. Da quel tardo pomeriggio in poi, per capire cosa sia accaduto fino al ritrovamento del mezzo. La Jeep Mitsubishi era già là nei giorni prima di essere ritrovata? Elemento questo che gli investigatori tendono ad escludere essendo la zona isolata sì ma comunque transitata. È stato Antonio Strangio a recarsi in quel luogo di sua spontaneità o è stato costretto? Era insieme a qualcuno a bordo del mezzo? O il fuoristrada è stato portato in quel posto da un’altra persona e quando? Tante le domande e poche certezze.

INDAGINI A TUTTO CAMPO E NEL MASSIMO RISERVO: PASSATE AL SETACCIO TELECAMERE E TABULATI TELEFONICI

E, intanto, il lavoro degli investigatori che mantengono il massimo riserbo, passa anche attraverso il controllo dei tabulati telefonici ma anche all’attenta analisi del traffico telefonico e telematico. Lavoro questo che serve per risalire alle celle telefoniche agganciate dallo smartphone dell’uomo sia il giorno della sparizione e sia degli precedenti. Gli investigatori attendono inoltre i risultati dei residui effettuati sul mezzo volti a stabilire la natura della sostanza che ha dato origine al rogo. Verificando quindi se siano stati usati acceleranti chimici, di che genere e soprattutto la quantità usata per distruggere la Jeep Mitsubishi Pajero e probabilmente anche la vita di un padre di quattro bambini in tenera età. Indagini sono a tutto campo perché ogni minimo dettaglio repertato, dalla posizione dei frammenti di vetro alla natura delle sostanze infiammabili utilizzate, potrebbe rivelarsi importante per svelare il mistero che avvolge la scomparsa dell’uomo.

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