Reddito di cittadinanza
2 minuti per la letturaFurbetti del reddito di cittadinanza: due persone hanno dichiarato di risiedere in Italia per ottenere il sussidio ma vivevano all’estero. Scoperti e denunciati dai Carabinieri.
LOCRI- Con un’attenta indagine i Carabinieri della Compagnia di Locri ha portato alla luce l’ennesima truffa del redito di cittadinanza. Due le persone denunciate perché accusate di aver indebitamente percepito il reddito di cittadinanza. Le indagini hanno svelato un articolato sistema di truffa ai danni dello Stato. Gli indagati, nel presentare la domanda per ottenere il sussidio, avevano dichiarato di risiedere stabilmente in Italia. Tuttavia, le accurate verifiche svolte dai militari hanno permesso di accertare che i due soggetti dimoravano all’estero. Uno dei requisiti fondamentali richiesti per la concessione del reddito di cittadinanza, era proprio quello di risiedere in Italia per almeno 10 anni e di risiederne da almeno 2 in modo continuativo.
Attraverso incroci di dati e la collaborazione con il Centro di Cooperazione Interazionale di Ventimiglia, i Carabinieri sono riusciti a risalire alle reali residenze degli indagati, situati al di fuori del territorio nazionale. Inoltre, l’assenza di forniture elettriche intestate ai loro nomi ha fornito un ulteriore elemento a sostegno delle accuse. Ancora, i Carabinieri hanno accertato che l’Inps, Ente che eroga il beneficio, aveva già corrisposto in favore degli indagati un’ingente somma di denaro. Sono quindi state attivate le procedure per il recupero delle somme illecitamente percepite e l’immediata sospensione del sussidio.
I FURBETTI DEL REDDITO DI CITTADINANZA SBARSCHERATI DAI CARABINIERI
L’attività di contrasto dell’Arma dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria è continua e giornaliera. E, va a supportare: «le ragioni per le quali nasce tale sussidio, ovvero – scrivono dal comando provinciale- aiutare le fasce più deboli della popolazione. Sengono ulteriormente colpite da molteplici azioni poste in essere da soggetti male intenzionati la cui unica finalità è percepire indebitamente tale sussidio, causando un danno sia alle casse dello Stato sia a quella parte di popolazione che realmente necessita di un supporto ed un aiuto economico». Il provvedimento adottato è stato disposto in sede di indagini preliminari. I destinatari dello stesso sono persone sottoposte ad indagini e, quindi, presunti innocenti fino ad eventuale sentenza di condanna definitiva.
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