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Nuovo atto intimidatorio ad opera della criminalità contro Francesco Martino, imprenditore titolare di una ditta edile del Vibonese, che ha rinvenuto una busta contenente quattro proiettili attaccata a un suo autocarro nel cantiere di contrada Parcheria, a Rizziconi.


RIZZICONI – Non si arrestano le intimidazioni della criminalità nei confronti dell’imprenditore Francesco Martino di Arena, nel Vibonese, titolare di una ditta edile e movimento terra, che offre lavoro a circa venti persone: questa volta i malviventi hanno lasciato una busta contenente 4 proiettili attaccata alla maniglia dello sportello di un autocarro della stessa impresa parcheggiato all’interno del cantiere edile in Contrada Parcheria di Rizziconi (Rc).

PROIETTILI SUI MEZZI DELL’IMPRENDITORE VIBONESE MARTINO

Ad accorgersi della strana busta uno dei quattro operai presenti sul cantiere che ha subito allertato il titolare. C’è da dire che la ditta sta eseguendo dei lavori di consolidamento del versante e messa in sicurezza di un tratto di strada nel comune di Rizziconi, lavori aggiudicati tramite gara d’appalto per un importo di circa 420milaeuro. Secondo quanto appreso questo sarebbe il primo lavoro che la ditta effettua nel Comune di Rizziconi anche se tra le province di Vibo e Reggio ha più di trenta cantieri attivi. Purtroppo Martino è avvezzo a questa tipologia di minacce: tra le tante citiamo gli ultimi due episodi verificatisi ad Antonimina e Condofuri.

Nel primo caso, circa un anno fa, i malviventi hanno fatto trovare una croce piantata sul cantiere della ditta Martino; nel secondo caso, circa quattro mesi dopo, sono stati scaraventati in un dirupo alcuni mezzi lasciati sul cantiere, successivamente sono state rubate le chiavi di un altro mezzo e fatte ritrovare quindici giorni dopo attaccati alla rete dello stesso cantiere e infine gli è stata recapitata, sempre sullo stesso cantiere, una canna di fucile tagliata e legata a un palo.

L’IMPRENDITORE VIBONESE “MAI PIEGATO ALLA CRIMINALITÀ”

Ma Martino non si è “mai piegato alla criminalità” ma anzi ha “sempre denunciato tutti questi episodi come quello verificatosi appunto qualche giorno fa quando ho contattato i carabinieri riferendo sull’accaduto i quali sono prontamente giunti sul posto procedendo con le attività del caso”. Secondo quanto appreso la consegna dei lavori oggetto dell’ennesimo atto intimidatorio dovrebbe essere fatta nel giro di un mesetto. Purtroppo gli operai hanno timore di recarsi su questo cantiere e di conseguenza il titolare pensa di astenersi, previo accordo col direttore dei lavori e col Comune, fin a quando non vi sarà un accordo di prevenzione in tal senso.

LE ALTRE INTIMIDAZIONI SUBITE NEL CORSO DEGLI ANNI

L’azienda dell’imprenditore arenese è stata nel mirino diverse volte avendo subito furti e danneggiamento a Vibo Valentia e a Pizzo Calabro e ancora nella valle dello Zomaro, in provincia di Reggio. Oltre agli episodi citati in precedenza, qualche anno addietro, a Stefanaconi, un suo dipendente aveva rinvenuto 11 proiettili di pistola nel cantiere di Stefanaconi, dove l’impresa sta effettuando dei lavori di scarifica e bitumazione in via Tenente Fortuna, in via Giovanni XXIII e in via Morsillara. A Dasà la scoperta di una bottiglia contenente liquido infiammabile con delle cartucce legate con nastro adesivo innanzi al bar in fase di apertura presso la stazione di servizio 3M Carburanti di Dasà.
A luglio del 2020, quando la sua ditta era impegnata a svolgere una serie di interventi all’allora costruenda chiesa a Pizzo, i malviventi avevano commesso furti di macchinari, cartucce e bottiglie contenenti liquido infiammabile, mentre due anni dopo a Piscopio di Vibo avevano lasciato la solita bottiglia di plastica con benzina all’interno. Ad agosto 2023, poi, la croce realizzata con le canne conficcata nel terreno. Insomma, una vera e propria odissea per l’imprenditore arenese.

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