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Su segnalazione dei cittadini, i carabinieri hanno controllato 21 piscine in abitazioni private, scoprendo che circa il 35% erano abusive.
GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA)- In un’operazione di controllo dei Carabinieri su 21 abitazioni private con piscina di Gioia Tauro, ben sette impianti sono risultati abusivi. Nove le persone denunciate per aver realizzato le piscine senza le necessarie autorizzazioni edilizie.
I Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno sferrato così un duro colpo agli abusi edilizi e all’uso improprio delle risorse idriche.
L’operazione di controllo è stata condotta nei giorni scorsi. I militari su segnalazioni di alcuni cittadini hanno avviato le indagini. Un lavoro quello dei carabinieri che si è svolto tramite a una mappatura satellitare del territorio e la stretta collaborazione con l’ufficio tecnico comunale.
I controlli sul campo hanno confermato i sospetti. Circa il 35% delle piscine ispezionate risultava completamente abusiva, priva di Scia e realizzata in violazione delle normative vigenti.
LE PISCINE ABUSIVE SCOPERTE DAI CARABINIERI RISULTAVANO REGOLARMENTE ALLACCIATE ALLA RETE IDRICA
Ma, a differenza di quanto emerso in precedenti operazioni, in questo caso non sono stati riscontrati allacci abusivi alla rete idrica. Tutte le piscine controllate risultavano, infatti, regolarmente allacciate, un dato positivo che testimonia un miglioramento nella gestione delle risorse idriche.
«Questo – evidenziano dal comando provinciale Carabinieri di Reggio Calabria- rappresenta una novità rispetto alle indagini degli anni passati, durante le quali erano stati frequenti i casi di furto d’acqua. Nel 2022, in particolare, il quartiere della Ciambra aveva visto decine di denunce per allacci abusivi alla rete idrica, mentre di recente numerosi autolavaggi della zona sono stati chiusi e sequestrati per furto d’acqua ed energia elettrica».
Il provvedimento sui nove soggetti denunciati per aver realizzato le piscine senza autorizzazioni è nella fase delle indagini preliminari e gli indagati sono da considerarsi innocenti fino alla condanna definitiva.
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