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REGGIO CALABRIA – Tredici misure cautelari, di cui otto in carcere, tre agli arresti domiciliari e due divieti di dimora nel territorio calabrese: è il risultato di un’operazione dei carabinieri di Reggio Calabria, diretti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, che hanno smantellato un’associazione a delinquere che coltivava cannabis e spacciava sostanze stupefacenti. L’organizzazione operava nei comuni di Taurianova, San Procopio e Sant’Eufemia d’Aspromonte, tutti in provincia di Reggio Calabria. I soggetti che finanziavano e sovraintendevano ai lavori di piantagione sarebbero tutti riconducibili a cosche di ‘ndrangheta delle province di Reggio Calabria e Catanzaro.

L’organizzazione prevedeva la divisione delle quote dei proventi dello spaccio spettanti a ciascuno e il coinvolgimento, di volta in volta, di altre figure che venivano assoldate con compiti di vigilanza e manovalanza. Qualcuno di questi figurava anche come “soggetto sacrificabile”, incensurati disposti cioè, ad assumersi le responsabilità in caso di controlli di polizia. Controlli che comunque non fermavano le attività, vista la capacità di riavviare in tempi rapidi le attività di produzione. Nel corso di un controllo amministrativo, uno dei titolari dell’attività, già istruito a dovere dai sodali, esibiva ai carabinieri la documentazione comprovante la sussistenza di un’azienda agricola a suo nome, un regolare contratto di affitto del terreno e fatture di acquisto di semi certificati di canapa nei limiti previsti dall’attuale normativa. Dalle conversazioni intercettate inoltre è emerso come i canali attraverso i quali spacciare la sostanza stupefacente facessero capo a soggetti già inseriti in un sistema strutturato e consolidato di commercio nel mercato illegale.

I carabinieri avevano già proceduto all’arresto in flagranza di un soggetto che trasportava ingenti quantitativi di piante di canapa, nonché di ulteriori quattro soggetti sorpresi nella lavorazione dello stupefacente, con conseguente sequestro di circa 70 kg di marijuana già in stato di essiccazione e pronta per la vendita. Quest’ultima attività e tutti gli elementi raccolti dagli investigatori hanno portato all’adozione delle odierne misure cautelari, emesse dal Gip di Reggio Calabria. Le ipotesi di reato contestate vanno dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico delle sostanze stupefacenti, a una serie di delitti in materia di stupefacenti.

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