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Recuperati in mare i corpi di sei migranti che hanno perso la vita nella strage avvenuta nella Locride. Si attende l’autopsia e i rilievi


ROCCELLA JONICA – Sono in tutto sei i dispersi del naufragio avvenuto nella notte tra domenica e lunedì a circa 120 miglia dalle coste della Locride, recuperati finora in fondo al mare. Polmoni pieni di acqua salata, alcuni corpi martoriati e scarnificati dai morsi dei pesci. Si tratta di 4 uomini e 2 donne, apparentemente giovani.

Li ha trovati la Guardia costiera nel corso delle ricerche intorno al luogo del naufragio della barca a vela, sulla quale viaggiavano oltre settanta migranti di varie nazionalità, afgani, curdi, iraniani e siriani. Le motovedette che trasportavano i sei cadaveri sono giunte nelle prime ore di oggi al porto delle Grazie di Roccella Jonica. Le salme sono state subito trasferite presso l’obitorio dell’ospedale di Locri per l’autopsia e i rilievi scientifici disposti dalla Procura del luogo.

Intanto sul luogo del naufragio continuano le ricerche degli altri dispersi, una sessantina, compresi 26 bambini, dei quali alcuni con pochi mesi di vita. Anche la donna morta a ridosso del naufragio, durante lo sbarco da parte della Guardia costiera, è a Locri per gli esami autoptici. I superstiti, in tutto undici, sono ricoverati negli ospedali di Locri, Polistena e Soverato. Due di loro sono invece al Gom di Reggio Calabria, e sono quelli più gravi.

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