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Uno dei superstiti

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Strage di migranti nella Locride, una bimba ha perso la famiglia. Recuperate tre salme. Richiesta di soccorsi non accolta da più barche


ROCCELLA JONICA – Sono passati due giorni dal tragico naufragio avvenuto nella notte tra domenica e lunedì a largo delle coste calabresi della Locride. E’ ancora incerto il numero dei dispersi. S’è parlato di 67 naufraghi ma potrebbe non essere il numero preciso. Anche se fosse questo il numero dei dispersi, da ieri bisogna considerarne tre in meno. La Guardia costiera, infatti, nella tarda mattinata di ieri ha recuperato tre corpi senza vita. Tre migranti di quelli che si trovavano sul veliero naufragato, a circa 120 miglia di distanza dalle coste della Calabria, al limite con la zona Sar della Grecia. Una tragedia che lascia molti interrogativi. La barca a vela era partita da un porto turco, qualcuno dice otto giorni prima.

Da giorni il natante avrebbe imbarcato acqua, mettendo in grave pericolo il prosieguo della navigazione. Poi ci sarebbe stato uno scoppio, non meglio precisato, e il semiaffondamento della stessa. A bordo del veliero non c’erano salvagenti. Addirittura qualcuno ha raccontato che durante la tragedia siano passate vicino due imbarcazioni, che non si sarebbero fermate per i soccorsi. E in quelle ore concitate, per la maggior parte dei profughi che erano a bordo, è iniziata la fine. Molti sarebbero stati scaraventati in mare a causa dello scoppio. Altri, non avendo altra possibilità, ha preferito buttarsi in acqua sperando in qualche soccorso di fortuna. In undici, miracolosamente, si sono salvati. Feriti e pieni di ustioni li hanno trovati i primi soccorritori, una nave da diporto con bandiera francese e poi un mercantile, dirottati sul luogo del naufragio dopo il mayday lanciato e l’sos ricevuto dalla Guardia costiera.

Insieme alle undici persone anche un’altra giovane donna, tra i trenta e i quarant’anni, che avendo perso la figlioletta nel pieno del naufragio, ha tentato in tutti i modi di cercare di salvarla, rimanendo essa stessa vittima. La donna è morta dopo essere stata soccorsa dalla Guardia costiera, durante le fasi dello sbarco al porto delle Grazie di Roccella Jonica.
Salva invece la bambina irachena di dodici anni trovata dai primi soccorritori aggrappata alla barca a vela che stava affondando e poi affidata alla Guardia costiera. La bimba dodicenne è ricoverata nella pediatria di Locri. Non sa che i suoi genitori e la sorellina sono tra i dispersi del naufragio. Chiede di loro e si meraviglia perchè ancora non sono andati a trovarla in ospedale. Piange, ha forti dolori alle braccia, ma trova la forza per ringraziare di continuo il personale del reparto per le cure che le stanno riservando. E’ la più piccola dei superstiti.

E all’ospedale di Locri sono ricoverati altri tre uomini, tra i venti e i 40 anni, un siriano e 2 iraniani. Altri tre superstiti sono stati trasportati all’ospedale di Polistena. Si tratta di tre giovani iraniani. Due donne, una irachena e una iraniana, di 20 e 41 anni, sono state ricoverate nel reparto di ginecologia dell’ospedale di Soverato. Per un 15enne e un 25enne, entrambi di nazionalità irachena, si è reso necessario il ricovero presso il Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. Il secondo in prognosi riservata. Le condizioni generali di tutti gli altri superstiti non sarebbero preoccupanti. Hanno ferite e traumi in diverse parti del corpo e quasi tutti presentano delle ustioni anche gravi. Quasi tutti erano sul quel veliero naufragato con parenti stretti e quasi tutti dispersi.

La Procura di Locri ha aperto un fascicolo contro ignoti. Il commissariato di Siderno e la squadra mobile di Reggio Calabria, intanto, stanno lavorando a stretto contatto per portare avanti le indagini sul naufragio.
Le operazioni di ricerca sono comunque tuttora in corso con diversi mezzi navali e aerei ma con il passare delle ore, la speranza di trovare qualcuno ancora in vita diminuiscono notevolmente. Ieri gli uomini della Guardia costiera hanno ispezionato lo scafo del veliero semiaffondato e non hanno trovato corpi o altro.
Nella notte è giunta nel porto roccellese la motovedetta con i tre corpi dei migranti dispersi e trovati senza vita. Trasferiti nell’obitorio dell’ospedale di Locri, stamattina si svolgeranno gli accertamenti medico legali e di polizia scientifica.

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