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REGGIO CALABRIA – Quattro persone dello stesso nucleo familiare – due donne e due uomini – sono stati arrestati dalla Polizia e posti alla detenzione domiciliare, su disposizione del Tribunale di Palmi (Reggio Calabria) per “violenza o minaccia”, con il fine di costringere a ritrattare una loro sorella che aveva sporto denuncia per violenza sessuale, istigandola anche al suicidio.
Si tratta di un’attività investigativa collegata alla recente operazione ‘Masnada’, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, diretta da Emanuele Crescenti, che aveva fatto emergere le responsabilità di venti persone, tra cui anche minori, alcune delle quali imparentate con esponenti di cosche di ‘ndrangheta, accusate a vario titolo, di violenza sessuale di gruppo nei confronti di due ragazze minorenni. Gli inquirenti hanno fatto emergere le responsabilità degli arrestati odierni, dopo alcuni controlli e segnalazioni sui loro comportamenti vessatori e di violenza nei confronti della giovane sorella per ostacolarne la collaborazione con le forze dell’ordine e la magistratura.
E’ ulteriormente emerso che gli indagati abbiano anche tentato di costringere la ragazza a sottoporsi ad una visita psichiatrica, con il chiaro intento di ottenere una certificazione medica attestante la sua incapacità di intendere e di volere, rendendo così inutilizzabili ed inattendibili le dichiarazioni rese alla magistratura.
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