X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

ROMA – Il Libano ha estradato in Italia Bartolo Bruzzaniti, ritenuto esponente della ‘ndrangheta e ricercato per traffico internazionale di stupefacenti. Bruzzaniti, 48 anni, è stato consegnato a rappresentanti delle forze di polizia italiane e imbarcato su un volo diretto a Roma, hanno resto noto fonti della sicurezza di Beirut. L’uomo era stato arrestato ai primi di luglio in un ristorante di Jounieh, nei pressi della capitale libanese, su mandato dell’Interpol per traffico di cocaina.

E’ stato il 76esimo esponente della ‘ndrangheta arrestato dall’Interpol nel quadro del programma “I-CAN”, avviato nel 2020 in collaborazione con l’Italia per una condivisione internazionale delle informazioni sulle attivita’ delle organizzazioni mafiose.

L’estradizione di Bruzzaniti, per il quale era scaduto il visto libanese, giunge dopo due settimane di contatti tra le autorità di Beirut e quelle di Roma. Bruzzaniti ha accettato di essere estradato e consegnato alla giustizia italiana.

Bruzzaniti è ritenuto uno dei principali broker del narcotraffico internazionale e capace di organizzare traffici, tra il Sud America e l’Italia, per oltre 2 tonnellate di cocaina al mese. E’ giunto nella serata di ieri all’aeroporto di Roma Ciampino scortato dal personale dell’Unità I-CAN del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, con i finanzieri dello Scico e del Nucleo di polizia economico finanziaria di Reggio Calabria. Questi ultimi, d’intesa con la Polaria dello scalo romano, hanno provveduto a notificare il mandato di arresto spiccato dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, diretta Giovanni Bombardieri.

Come accaduto per il rintraccio e l’arresto, anche in questa occasione, l’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna) ha assicurato la propria preziosa collaborazione. Nel mese di ottobre 2022, nell’ambito dell’operazione “Tre Croci”, condotta dal Gico di Reggio Calabria, Bruzzaniti si era sottratto all’esecuzione di una misura cautelare emessa nei confronti di 36 persone coinvolte – allo stato del procedimento e fatte salve le successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità – in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravato dalla finalità di agevolare la ‘ndrangheta. In quell’occasione, tra l’altro, i finanzieri avevano sequestrato oltre 4 tonnellate di cocaina, sottraendo alla criminalità organizzata calabrese introiti stimati in 800 milioni di euro.

Con l’arresto, si chiude il cerchio su tutti i quattro narcotrafficanti di livello mondiale oggetto della misura in questione: Raffaele Imperiale, Bruno Carbone e Antonio Bruzzaniti, fratello di Bartolo, sono stati, in questi mesi, raggiunti dal provvedimento cautelare spiccato dalla Dda reggina; restava il solo Bartolo, da oggi nel carcere di Rebibbia. L’arrestato, oltre in quella di Reggio Calabria, è coinvolto in inchieste in materia di narcotraffico condotte – sotto il coordinamento della Procura nazionale Antimafia e antiterrorismo, diretta da Giovanni Melillo – dalle procure distrettuali di Milano, Genova e Napoli.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE