Uno sbarco di migranti a Reggio Calabria (foto d'archivio)
1 minuto per la letturaREGGIO CALABRIA – C’è anche il cadavere di un bambino di 4 anni (e non di un neonato come inizialmente si riteneva) tra i 550 migranti sbarcati questa mattina al porto di Reggio Calabria dalla nave Dattilo della Guardia Costiera. Il gruppo, proveniente da Lampedusa, sarà accolto nelle strutture locali per poi essere trasferito in altri centri di accoglienza secondo il riparto previsto dal ministero dell’Interno.
Sul cadavere del bambino scoperto tra i migranti a Reggio sono in corso accertamenti per stabilire le cause del decesso. E’ intervenuta prontamente la Prefettura, guidata da Massimo Mariani, che ha predisposto con effetto immediato l’assistenza particolare nei confronti della madre. La donna, di cui non si conosce ancora la nazionalità, faceva parte di un gruppo di migranti soccorsi in mare e non era stata ricoverata a Lampedusa.
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Le forze dell’ordine impegnate nel servizio sono coadiuvate dalla protezione civile, dai volontari del “Coordinamento diocesano sbarchi”, e stanno operando in condizioni difficili a causa delle alte temperature che oggi interessano la città, come in generale tutto il Mezzogiorno d’Italia.
Come già successo in precedenza, una parte dei 550 sbarcati stamane dalla nave Dattilo, sarà ospitata nella palestra della scuola Boccioni, dove sono state realizzate 210 brande, e al cui interno sono ancora presenti 77 migranti, di cui sessanta minorenni, giunti con gli sbarchi precedenti. Altri saranno distribuiti nei vari centri di accoglienza del territorio.
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