Il porto di Gioia Tauro
2 minuti per la letturaROMA – Nel porto nazionale di Gioia Tauro si concentra l’80,35% dei sequestri di cocaina effettuati alla frontiera marittima, con un’incidenza del 61,73% sul totale nazionale.
Emerge dai dati della relazione 2023 della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, in vista della giornata mondiale delle Nazioni Unite contro l’abuso e il traffico illecito di droga che ricorre il 26 giugno.
“Nel corso del 2022, un’importante operazione di polizia giudiziaria, diretta dall’autorità giudiziara di Reggio Calabria che ha visto il coinvolgimento di primarie agenzie europee ed internazionali, preposte al contrasto della criminalità transnazionale, ha consentito di azzerare un’agguerrita organizzazione criminale, con connivenze di operatori interni allo scalo portuale gioiese, che garantiva il recupero e l’esfiltrazione di ingenti partite di cocaina, giunta a bordo di navi cargo provenienti dal Sudamerica”, si ricorda nel report.
Nella relazione 2023 della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza si legge ancora: “Si rafforza il ruolo egemone della ‘ndrangheta calabrese, che continua a rappresentare l’organizzazione mafiosa italiana più insidiosa e pervasiva, caratterizzata da una pronunciata tendenza all’espansione sia su scala nazionale che internazionale ed una delle più potenti e pericolose organizzazioni criminali al mondo. Grazie alla presenza di propri esponenti e broker operativi, stabilitisi nei luoghi di produzione e nelle aree di stoccaggio temporaneo delle droghe, non solo sul territorio nazionale, ma anche a livello europeo, rappresenta l’organizzazione più influente nel traffico della cocaina proveniente dal Sud America”.
“La disponibilità di ingenti capitali di provenienza illecita – si legge ancora – ed una spiccata capacità di gestione dei diversi segmenti e snodi del traffico le hanno permesso, nel tempo, di consolidare un ruolo rilevante nel narcotraffico internazionale, a cui altre reti criminali fanno riferimento per l’approvvigionamento dello stupefacente da destinare ai mercati di consumo”.
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