X
<
>

Share
1 minuto per la lettura

MILANO – È stato catturato Giuseppe Zappia, latitante dal gennaio 2021: si nascondeva, assieme alla moglie, nelle campagne di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. L’uomo è responsabile dell’importazione di una tonnellata di cocaina dal Sud America alla Francia ed è stato condannato, in via definitiva, a 10 anni dalla giustizia francese che, per il suo arresto, aveva emesso un mandato di cattura europeo con le accuse di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e per il quale dovrà espiare la pena residua di 6 anni e 5 mesi di reclusione.

I carabinieri di Taurianova hanno stanato il latitante che aveva cercato di nascondersi in una zona rurale, all’ultimo piano di un edificio di vecchia costruzione nella frazione di San Martino. Una zona, spiegano gli inquirenti, isolata e lontana dalle principali strade.

Giuseppe Zappia, dopo le formalità di rito, è stato portato in carcere a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, a disposizione del procuratore generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria in vista delle procedure per l’estradizione.

L’operazione si inserisce nell’ambito di un ampio progetto messo in campo dalla Procura generale della Repubblica di Reggio Calabria, guidata dal procuratore generale Gerardo Dominijanni che ha rafforzato il coordinamento delle attività delle forze di polizia per la ricerca e la cattura dei latitanti destinatari di provvedimenti definitivi. Di recente, i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro in poco meno di un mese hanno catturato un altro latitante, Michelangelo Raso, colpito da un ordine emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Reggio Calabria poiché condannato a una pena di 8 anni e 6 mesi di reclusione per reati in materia di armi, rapina e ricettazione.

L’arresto di oggi è frutto anche della cooperazione internazionale di polizia, coordinata dallo specifico servizio nell’ambito della Direzione Centrale della polizia criminale del Ministero dell’Interno.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE